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Meerkat, lo streaming facile che fa paura a Twitter

In pochi giorni 150mila utenti, eventi 'live' con un click

di Titti Santamato

L'immagine scelta per l'app è quella del suricata, un piccolo mammifero che vive in gruppo nel deserto del Sud Africa. E proprio come il vivace animale spunta nel panorama delle piattaforme 'social' facendo paura persino a Twitter, che sta mettendo il bastone tra le ruote al suo sviluppo. Si chiama Meerkat ed è un'app che da' un contributo notevole alla diffusione dello streaming video: permette di trasmettere 'live' tutto quello che gli utenti stanno seguendo, da un evento sportivo ad un fatto di cronaca, andando un passo oltre YouTube grazie alla maggiore immediatezza.

Meerkat è disponibile solo per la piattaforma iOS di Apple ma sta crescendo velocemente: è stata lanciata il 27 febbraio, conta oltre 150mila utenti attivi (alcuni blog addirittura la quotano a 300mila) e sta attraendo investimenti. Secondo il Wall Street Journal ne sentiremo molto parlare anche per via dell'utilizzo sempre maggiore che i politici ne faranno nelle campagne elettorali. L'esempio più recente del suo impiego è stata la presentazione dell'Apple Watch lo scorso 9 marzo: mentre Tim Cook parlava, molti giornalisti e blogger l'hanno usata per condividere in tempo reale l'evento. Sono andati 'on air', autonomamente, senza bisogno di una telecamera o una regia, ma solo con un click. A dare una mano a Meerkat anche il popolare conduttore Usa Jimmy Fallon e il rapper Snoop Doog che si sono registrati alla community. Mentre la Bbc grazie all'app ha rilanciato le immagini della protesta di Ferguson. 

Ecco come funziona

L'immediatezza Meerkat la deve al collegamento con Twitter. Basta scaricare l'app, iscriversi attraverso il microblog e iniziare a filmare: sul proprio profilo Twitter compare in automatico il link dello streaming, i follower possono seguirlo, rilanciarlo, commentare e l'autore del video rispondere in diretta. In una mossa sola si diventa autori, registi, produttori e conduttori di un evento di qualunque tipo. Inoltre, si può anche programmare lo streaming, come in un palinsesto tv, dando ai propri follower ora e data di inizio e anticipazioni.

E proprio Twitter che è stato un grande volano per Meerkat, rischia di tarparne le ali. Nei giorni in cui l'app spiccava il volo, il microblog ha ufficializzato l'acquisto di Periscope, un'applicazione simile per lo streaming. Da quel momento ha tagliato la possibilità agli utenti di Meerkat di far arrivare automaticamente ai follower del proprio account la notifica dell'inizio delle 'trasmissioni'. In questo modo lo streaming stesso resta ma risulta azzoppata la sua distribuzione. Ma Meerkat, che alle spalle ha un lavoro di due anni, continua per la sua strada.

"Questa mossa non fa che confermare quanto siamo diventati importanti. Vogliamo essere la piattaforma primaria di contenuti generati da utenti", ha spiegato Ben Rubin, durante il festival South by Southwest in Texas, dando una stoccatina anche a YouTube. "Stiamo lavorando per la versione Android - ha aggiunto - penso saremo a regime il prossimo mese". Il metro della popolarità dell'app è contenuto anche in un traguardo 'linguistico': i blog di tecnologia per riferirsi allo streaming usano oramai il neologismo 'to meerkat'. Come a suo tempo hanno coniato il verbo 'twittare'.

   

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