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Piu' vicini i chip 'paralleli', Pc sempre piu' potenti

Dal Mit un 'piccolo' passo per centinaia di processori

Si avvicinano i chip 'paralleli', ossia chip nei quali sono integrati fino a 80 microprocessori e che in futuro potranno rendere i computer sempre piu' potenti: un passo in avanti in questa direzione arriva dall'Istituto di Tecnologia del Massachusetts (Mit), che si prepara a presentare una nuova 'architettura' informatica nel convegno della piu' importante associazione internazionale di Informatica, l'Act (Association for Computing Machinery), in programma in febbraio a Portland.
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"Fino a pochi anni fa ci si aspettava che i Pc sarebbero stati sempre piu' veloci'', osservano gli informatici Alessandro Panconesi e Fabio Pellacini, dell'Universita' Sapienza di Roma. ''E' una corsa - spiegano - verso un miglioramento dei microchip che pero' ora si e' arrestata perche' non ci sono idee per velocizzarli ulteriormente". A bloccare questa crescita sono dei limiti fisici considerati ormai insormontabili e una possibile soluzione, gia' impiegata in molti pc e smartphone, e' quella di aumentare il numero dei chip..
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"E' come aumentare il numero di camerieri di un ristorante", osserva Panconesi. Non e' detto pero' che raddoppiare il numero dei chip corrisponda a un raddoppio della potenza. A limitare questa crescita e' infatti 'l'architettura' del pc e una giusta gestione di questa potenza. "Se assumo 10 camerieri, ma la mia cucina e' piccola - prosegue l'esperto - non miglioro il servizio di 10 volte, gia' migliorarlo di 5 volte sarebbe un buon risultato. Ancora piu' complicato sarebbe gestire centinaia di chip/camerieri"..
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Per cercare di ottimizzare la gestione dei chip i ricercatori del Mit hanno ora proposto una nuova 'organizzazione' interna attraverso un algoritmo (una serie di regole) per gestire il lavoro dei chip. "Esistono gia' soluzioni ad hoc - rileva Pellacini - in grado di migliorare la gestione dei chip in parallelo su specifici compiti. Quello che manca e' riuscire a trovare una soluzione unificante, ossia applicabile in generale. In realta' non e' chiaro neanche se possa esistere, ma sono moltissimi i ricercatori che lavorano per trovare una soluzione di questo tipo"..
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La tecnica individuata dai ricercatori americani permette di risolvere ad oggi il problema su specifiche operazioni e potrebbe essere un passo in avanti verso pc capaci di lavorare con centinaia di chip in parallelo.

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