La spesa globale in soluzioni blockchain - la tecnologia diventata nota nell'ambito delle criptovalute come il bitcoin ma che può essere applicata a qualsiasi filiera - raggiungerà quest'anno i 2,9 miliardi di dollari, con un incremento dell'89% rispetto agli 1,5 miliardi del 2018. Lo prevedono gli analisti di Idc, secondo cui nel 2022 si arriverà a 12,4 miliardi.
La blockchain è una sorta di database distribuito, con un meccanismo di validazione ugualmente distribuito, in cui i dati cifrati non sono su un solo computer, ma su una rete di terminali che fungono da nodi di un'unica catena. Stando agli analisti, la spesa in soluzioni blockchain sarà trainata dal settore finanziario (servizi bancari, di sicurezza e investimenti), con 1,1 miliardi di dollari nel 2019. Seguono il settore manifatturiero e risorse (653 milioni) e il settore distribuzione e servizi (642 milioni).
Secondo i dati diffusi nei giorni scorsi dall'osservatorio sulla blockchain della School of Management del Politecnico di Milano, sono 579 i progetti e gli annunci sull'utilizzo della blockchain nel mondo di aziende e governi nel triennio 2016-2018, 328 nel solo 2018. Le aziende più attive sono attori finanziari (48%), pubbliche amministrazioni (10%) e operatori logistici (8%).
L'Italia è il terzo paese europeo per numero di progetti (19 hanno avuto visibilità mediatica, ma guardando anche alla formazione e alla consulenza superano i 150 totali), però il mercato - rilevano gli analisti - è ancora agli albori.