(ANSA) - ROMA, 28 LUG - Free Basics, la app di Facebook che
consente l'accesso gratuito ma parziale a internet nei Paesi in
via di sviluppo, non risponde ai bisogni delle popolazioni
locali e, al contrario, fa "colonialismo digitale". L'accusa
arriva da Global Voices, un gruppo di attivisti che ha
analizzato lo strumento in Colombia, Filippine, Ghana, Kenya,
Messico e Pakistan.
Disponibile in 63 Paesi, e bandito dall'India l'anno scorso
per violazione della neutralità della rete, Free Basics offre
accesso a Facebook e a un numero limitato di siti e servizi di
pubblica utilità.
Stando al rapporto degli attivisti, Free Basics
raccoglierebbe un numero ingente di dati degli utenti, ma senza
dar loro ciò di cui hanno bisogno. Tra i punti deboli
evidenziati, la mancanza della posta elettronica e del supporto
alle lingue locali, l'accesso a pochi servizi del territorio e a
molti siti statunitensi e inglesi. "Facebook non sta portando
l'internet aperto alle persone, sta costruendo questa piccola
rete che trasforma gli utenti in consumatori passivi di
contenuti aziendali occidentali", ha detto Ellery Biddle di
Global Voices al Guardian. "Questo è colonialismo digitale".
Gli attivisti evidenziano la violazione del principio della
neutralità della rete, in base a cui non possono esserci
restrizioni arbitrarie sui dispositivi connessi e i servizi
fruibili dagli utenti.(ANSA).