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Google, inserzionisti chiedono sconti su pubblicità

Dopo spot mostrati con i contenuti d'odio

ROMA - Google potrebbe dover tagliare le tariffe pubblicitarie per arrestare l'emorragia di inserzionisti in fuga da YouTube e altre piattaforme dopo il caso degli spot mostrati accanto a contenuti d'odio. Stando al Financial Times, gli inserzionisti starebbero infatti trattando per avere sconti negli spazi pubblicitari 'premium', in modo da proteggere le aziende ed evitare che i loro spot appaiano vicino a contenuti inappropriati, in grado di danneggiarne l'immagine.

La fuga dei grandi marchi da Google è iniziata in Europa e in particolare nel Regno Unito, dove nei giorni scorsi era scoppiato il caso delle reclame piazzate accanto a video d'estremismo su YouTube. Tra le società coinvolte ci sono L'Oreal, Volkswagen, Renault, McDonald's e Royal Mail. Il ritiro delle pubblicità ha quindi toccato gli Stati Uniti, con colossi come Verizon, AT&T e Johnson & Johnson.

Ora il problema, per le casse di Google, si è allargato ulteriormente estendendosi all'Australia: Vodafone, Nestlé, Holden, Kia hanno sospeso temporaneamente le inserzioni su YouTube. A queste, nelle ultime ore, si sono aggiunte le compagnie australiane Bunnings, Foxtel e Caltex.
   

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