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Microsoft chiede una convenzione di Ginevra digitale

Presidente Smith,proteggere civili da fuoco incrociato dei Paesi

ROMA - Una convenzione di Ginevra digitale per proteggere i civili dal fuoco incrociato delle nazioni che in numero crescente si sferrano cyberattacchi: è quanto ha chiesto ai leader politici il presidente di Microsoft, Brad Smith, in un discorso pronunciato a una conferenza sulla sicurezza informatica a San Francisco e pubblicato sul blog della compagnia.

"E' giunto il momento di chiamare i governi di tutto il mondo a unirsi, ad affermare le norme internazionali sulla cybersicurezza che sono emerse negli ultimi anni, ad adottare norme nuove e vincolanti e a mettersi al lavoro per la loro attuazione", ha detto Smith.

"Proprio come i governi si sono uniti nel 1949 per adottare la quarta convenzione di Ginevra per la protezione delle persone civili in tempo di guerra, allo stesso modo abbiamo bisogno di una convenzione di Ginevra digitale che impegnerà i governi ad attuare le norme sviluppate per proteggere i civili su internet in tempi di pace". Una mossa necessaria, ha evidenziato, perché "gli attacchi hacker da parte degli stati si sono evoluti in attacchi ai civili".

Per Smith la convenzione ha la necessità di "creare un'organizzazione indipendente che abbracci settore pubblico e privato", abilitata a "indagare e condividere pubblicamente le prove che attribuiscono attacchi di stati-nazione a Paesi specifici". Nella nuova convenzione il ruolo della Croce Rossa viene attribuito alle compagnie tecnologiche, che devono fornire assistenza nella lotta ai cyberattacchi.

Smith ha poi ricordato l'accordo Usa-Cina del 2015 contro la pirateria ai danni della proprietà intellettuale. Allo stesso modo, ha concluso, Usa e Russia possono "negoziare un accordo futuro per vietare attacchi hacker statali a tutti gli aspetti civili delle nostre infrastrutture economiche e politiche".
   
   

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