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Linkedin, italiani sono meno 'creativi'

Creatività esce da classifica delle parole più usate nei profili

ROMA - Nonostante appartengano al Paese di Leonardo, Dante e Michelangelo, i lavoratori italiani stanno perdendo creatività. Questo almeno è quanto emerge da ciò che scrivono, e non scrivono, nel proprio profilo professionale su LinkedIn, dove la parola 'creativo' quest'anno è uscita dalla classifica delle prime dieci più utilizzate.

La top ten, stilata da LinkedIn nella settimana in cui la maggior parte degli utenti è solita aggiornare il profilo, vede al primo posto la parola 'specializzato, seguita da altre che poco hanno a che vedere con la creatività: leadership, strategico, concentrato, esperto. E poi responsabile, con esperienza e master. Le uniche due definizioni che fanno eccezione sono 'appassionato', la sesta parola più usata, e 'innovativo', l'ottava.

Se è vero, come sostiene LinkedIn, che la classifica delle parole più inflazionate è un po' la cartina tornasole della cultura lavorativa di un Paese, si nota una certa differenza tra i termini più gettonati in Italia e quelli in voga a livello globale, dove 'appassionato' è al terzo posto' e 'creativo'.

La mancanza di creatività nei profili degli italiani è "una controtendenza assoluta rispetto agli anni passati, che offre una fotografia più rigida e disincantata del mercato del lavoro italiano: un settore ancora in forte difficoltà che sta cercando di trovare una soluzione nel contesto specialistico", osserva il social network.

Il rischio però è quello di trascurare le 'soft skills', cioè le caratteristiche soggettive del singolo lavoratore che fanno la differenza e che riguardano anche peculiarità come, appunto, la creatività.
   

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