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iPhone perde appeal e Apple affonda, bruciati 43 mld dlr

Quanto valore Deutsche Bank. Twitter crolla conti deludenti

NEW YORK - Apple affonda in Borsa. Il primo calo delle vendite di iPhone della storia e la prima flessione dei ricavi in 13 anni non passa inosservato e si fa sentire sui titoli di Cupertino, che arrivano a perdere oltre il 6%. Un calo che 'brucia' 43 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato, ovvero quanto l'intero valore di big quali Deutsche Bank o Netflix. A pagare le conseguenze del calo di Apple anche la banca centrale Svizzera che, alla fine del 2015, aveva in portafoglio 10,4 milioni di azioni di Cupertino: con la flessione il valore dell'investimento si e' ridotto di 80 milioni di dollari

. I conti trimestrali sotto le attese e la conferma che il motore di crescita di Apple, l'iPhone, si sia inceppato alimentano i timori degli analisti, che si chiedono se i giorni di gloria dello smartphone, fino a poco fa uno status simbol, siano finiti. Le rassicurazioni di Tim Cook non sono servite a placare le preoccupazioni. ''E' stato un trimestre difficile'' ha ammesso l'amministratore delegato. Ma le parole di Cook sono cadute nel vuoto: la frenata dei ricavi in Cina, scesi del 26% a 12,5 miliardi di dollari, e le stime deboli per il terzo trimestre hanno riacceso i dubbi sulla sostenibilita' della crescita di Apple.

Negli ultimi 13 anni Apple ha compiuto molta strada, passando da una capitalizzazione di mercato di 5 miliardi di dollari ai 540 miliardi di dollari attuali. Il secondo trimestre si e' chiuso per Apple con un utile netto in calo del 22% a 10,5 miliardi di dollari, o 1,90 dollari per azione, sotto le attese degli analisti, che scommettevano su 2,00 dollari per azione. I ricavi sono scesi del 13% a 50,6 miliardi di dollari. Non va meglio a Twitter, altra 'delusione' tecnologica.

Nonostante la riduzione delle perdite, la societa' che cinguetta' presenta conti sotto le attese. E una crescita degli utenti deludenti: in un trimestre sono saliti di soli 5 milioni, troppo poco secondo gli analisti per centrare quella svolta di cui Twitter ha bisogno per cercare di diventare la nuova Facebook, con i suoi 1,6 miliardi di utenti. Twitter ha chiuso il primo trimestre con un rosso di 80 milioni di dollari, dimezzato rispetto ai 162 milioni di dollari dello stesso periodo dell'anno scorso. I ricavi sono saliti del 36% a 595 milioni di dollari contro i 436 milioni di dollari del 2014, ma sotto le attese degli analisti che scommettevano su 607 milioni di dollari. 

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