Cresce l'interesse in Italia per le petizioni online. Il popolare sito Change.org nel nostro paese ha superato il traguardo dei 5 milioni di utenti, quando è sbarcata nel luglio 2012 ne contava 136mila. Roma guida la classifica delle città più attive (260.000 utenti), seguita a distanza da Milano (142.000), Torino (60.000), Napoli (49.000) e Palermo (38.000).
"Change.org è un potente strumento di democrazia partecipata perché è una piattaforma tecnologica gratuita, senza agenda politica, e aperta a tutti. Gli italiani lo hanno capito, per questo soltanto nell'ultimo anno siamo cresciuti con ancora due milioni di utenti. Chiunque può lanciare una petizione sul sito e provare a cambiare qualcosa", spiega Elisa Liberatori Finocchiaro, country lead di Change.org in Italia".
Dietro le petizioni lanciate dagli utenti ci sono a volte delle storie. Come nel caso di Sabri, attivista iraniana che è riuscita grazie a una petizione e all'intervento delle istituzioni italiane a salvare la vita di un blogger iraniano condannato a morte per aver scritto un post su Facebook considerato offensivo per Maometto. O ancora le quasi 160mila firme che ha raccolto l'associazione Luca Coscioni affinché fosse calendarizzata dal Parlamento la discussione della legge su eutanasia e testamento biologico, discussione che è stata ufficialmente messa a calendario per marzo.
Dal luglio 2012 ad oggi, sono 500 le vittorie dichiarate sulla piattaforma, in media 11 al mese.