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Datagate: in Usa poca fiducia in governo

Studio, per 9 su 10 è importante sapere chi accede a propri dati

Gli americani tengono moltissimo alla privacy delle proprie informazioni e comunicazioni personali, ma hanno scarsa fiducia nella capacità di protezione di questi dati da parte di governo, aziende e colossi del web. Ad affermarlo è una doppia indagine "post Datagate" del Pew Research Center, condotta online tra il 2014 e l'inizio del 2015, dopo lo scandalo innescato dalle rivelazioni di Edward Snowden sulla sorveglianza di massa.

Dal rapporto emerge che per nove americani su 10 è "importante" controllare chi ha accesso ai propri dati. Tuttavia la metà degli intervistati sente anche di avere su questi un controllo scarsissimo, se non nullo. Due terzi affermano che le attuali limitazioni alla raccolta di dati su telefoni e internet da parte del governo sono inadeguati, anche quando le autorità affermano che servono nella lotta al terrorismo.

Gli americani non hanno piena fiducia nemmeno nelle compagnie private per quanto riguarda la protezione delle loro informazioni: il 76% non si fida degli inserzionisti, più di due terzi non si fida dei social network, dei motori di ricerca o di siti di video online. Insomma più della metà degli americani non ha fiducia in colossi che dominano questi settori: aziende come Facebook, che è il maggiore social network, e Google, col motore di ricerca più usato e proprietario di YouTube, la maggiore piattaforma video. Gli americani inoltre sono contrari all'essere monitorati, ma sono ben consapevoli (81%) che la sorveglianza è pressoché pervasiva.
   

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