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Sony, vietato pubblicare documenti rubati

Dopo attacco hacker al sistema informatico a fine novembre

Dopo l'attacco degli hacker al sistema informatico della Sony avvenuto alla fine di novembre, Hollywood è in stato di allerta. Gli avvocati della casa cinematografica hanno fatto sapere che l'uso dei documenti rubati da parte dei mezzi di comunicazione non è consentito e invitano chiunque ne venga in possesso a distruggere senza renderle note, eventuali comunicazioni private divulgate dopo la violazione a opera degli hacker.

"Scriviamo per assicurarci che siate a conoscenza del fatto che Sony non consente di rimanere in possesso, leggere, copiare, disseminare, pubblicare, caricare o scaricare o fare qualsiasi uso delle informazioni rubate" scrive David Boies, uno dei legali. A causa della violazione dei giorni scorsi, numerosi documenti privati di Sony sono diventati di pubblico dominio.

Fra questi alcune email che la co-presindetessa di Sony Pictures Entertainment Amy Pascal e il produttore Scott Rudin si erano scambiati. Scalpore avevano fatto alcuni commenti razzisti rivolti al presidente Barack Obama. In altre email la Pascal aveva preso di mira Angelina Jolie definendola una mocciosa senza talento. In entrambi i casi sia Pascal che Rudin si sono scusati.

"Non dovevo scrivere certe cose - ha detto la Pascal - anche se in corrispondenza privata, e me ne scuso. Le vittime di questo attacco sono soprattutto i dipendenti di Sony i cui dati personali sono stati resi pubblici. Mi scuso sinceramente, ma ho una compagnia cinematografica da mandare avanti. Cosa è successo, più che essere devastante è un elemento di distrazione, ho 6000 dipendenti, ho film da fare uscire.  Dobbiamo andare avanti".
   

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