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Grandi catene Usa boicottano Apple Pay

Per favorire il lancio di un sistema rivale

Problemi in vista per l'Apple Pay, il sistema appena lanciato da Cupertino in Usa per trasformare l'iPhone 6 in un portafogli, grazie alla tecnologia Nfc e al lettore di impronte digitali. Dopo le catene Wal-Mart e Best Buy, che avevano subito detto di no al nuovo tipo di pagamenti, nel weekend Rite Aid e Cvs hanno disabilitato il supporto all'Apple Pay. Alla base della decisione, secondo la stampa Usa, ci sarebbe un prossimo lancio, da parte di questi negozi, di un proprio sistema per i pagamenti 'mobile'.

Il no di Wal-Mart e Best Buy era stato raccolto dal Wall Street Journal all'indomani della presentazione dell'Apple Pay, il 9 settembre. Rite Aid e Cvs invece, stando al New York Times, avrebbero disabilitato nei loro negozi il supporto al pagamento con iPhone durante il weekend, a pochissimi giorni di distanza dal suo debutto. Le due catene non avevano aderito all'Apple Pay, ma i loro terminali erano compatibili con i pagamenti da melafonino. La scelta sembrerebbe dipendere da un sistema alternativo per i pagamenti via smartphone, chiamato CurrentC, in cui sono coinvolte diverse catene di negozi Usa. Il sistema dovrebbe debuttare il prossimo anno, e il lancio potrebbe risentire della concorrenza dell'Apple Pay. Con la tecnologia della mela morsicata, inoltre, l'addebito avviene sulla carta di credito, anche se l'utente può evitare di estrarla al momento di pagare, mentre con CurrentC l'importo sarebbe addebitato direttamente sul conto bancario, bypassando quindi le carte di credito e le relative commissioni per i negozi.

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