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Alla Luiss il Master per i nuovi comunicatori politici nell’era del digital

La comunicazione politica è in movimento: dalla mass communication alla personal communication, dal marketing al content marketing, dal binomio politica e comunicazione a quello tra politica e marketing.

Dalla necessità di generare consapevolezza nella politica, nelle istituzioni e nel mondo corporate, unitamente alla mission di fornire strumenti teorici e pratici in grado di governare il cambiamento, nasce il Master di secondo livello in Comunicazione e Marketing politico ed istituzionale della Luiss, diretto da Francesco Giorgino, Professor of Practice alla School of Government.

Presentato lo scorso lunedì a Roma nella sede di viale Romania ed organizzato in collaborazione tra la Luiss School of Government e la Luiss Business School, il Master inizierà a gennaio 2020, in formula week-end e rappresenta un’occasione di alta formazione rivolta a coloro che intendono essere impegnati o che sono già impegnati nei settori della comunicazione e del marketing di istituzioni politiche e sociali, di partiti, imprese e sindacati, di enti locali, ordini ed associazioni professionali o del mondo no profit.

“Siamo in presenza di interconnessioni continue tra sistemi e sottosistemi sociali, - ha spiegato Giorgino - quindi la politica va interpretata unitamente all’economia e alla cultura. Viviamo in una società incentrata moltissimo sulla creazione di legami sociali deboli, tipici dell’era dei social network, e non va trascurato il peso della dimensione emozionale su quella cognitiva”. Questo Master ha, quindi, come prima finalità quella di “mettere a disposizione delle nuove generazioni di comunicatori politici ed istituzionali – ha specificato l'anchorman del Tg1 - gli elementi del sapere e del saper fare, le hard e le soft skills, che servono per la determinazione di quei profili di competenza in grado di gestire la complessità dei fenomeni attuali. Nessun mezzo di comunicazione, di massa o personale, ha mai del tutto esautorato il mezzo di comunicazione precedente quindi si tratta di studiare il modo in cui old media e new media possono convivere”.

Marketing information communication system: si scrive MICS, si pronuncia MIX

È il claim attraverso il quale raccontare al meglio lo spirito del Master in Comunicazione e Marketing politico ed istituzionale della Luiss perché, come ha chiosato Giorgino, “le dimensioni del marketing, dell'informazione e della comunicazione sono ormai immerse all'interno di un contesto che si connota per un tasso elevatissimo di ibridazione funzionale. La comunicazione fa sempre più e sempre meglio invasione di campo nel terreno di gioco dell'informazione”. Lo stesso vale per quella ormai sottile linea rossa che intercorre tra giornalismo e marketing.

Il percorso formativo del Master consta di sei moduli ad ampio raggio di ambiti: leadership e management politico ed istituzionale, comunicazione politica ed istituzionale, marketing generale e marketing politico ed istituzionale, content - digital e neuromarketing politico ed istituzionale, brand storytelling - politelling e newsmaking politico ed istituzionale, data analytics. Forte, inoltre, il valore dell’intreccio tra una faculty scientifica ed una faculty composta anche dai professional, volutamente creato per favorire l’apprendimento di quegli elementi che necessitano di essere conosciuti e governati munendosi di approcci teorici e, al tempo stesso, empirici.

“I contenuti di questo percorso di alta formazione – ha concluso il direttore del Master -  non si limitano ad accompagnare i cambiamenti sociali ma li determinano perché siamo in una dimensione deterministica, non probabilistica. Agire comunicativo e agire politico sono ormai la stessa cosa e non è possibile far politica senza comunicare. Tanti sono gli strumenti, il brand journalism, ad esempio,  che porta i giornalisti a fare nelle imprese i content creator”.

“Mi ritengo un artigiano che ogni mattina modella i contenuti”: la lectio magistralis di Giovanni Grasso

Durante la presentazione del Master sono intervenuti Giovanni Lo Storto, direttore generale della Luiss, Andrea Prencipe, rettore della Luiss, Paola Severino, vicepresidente della Luiss, Giovanni Orsina, direttore della School of Government della Luiss e, in chiusura, la lectio magistralis di Giovanni Grasso, consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica. 

“La comunicazione sui social - ha affermato Grasso - è un oceano nuovo, nel quale nuotano persone non raggiungibili da altri media e il problema per il Quirinale non è esserci o non esserci, perché non esserci significherebbe non far arrivare ad intere fasce della popolazione messaggi importanti”.

Nel nuovo ecosistema in cui siamo immersi, frutto soprattutto della rivoluzione digitale e della pervasività dei Big Data, anche il Quirinale ha dovuto aprirsi alla comunicazione social perché, come ha spiegato il consigliere per la stampa e la comunicazione del Presidente della Repubblica, “cinque anni fa, appena arrivato, i social media non venivano utilizzati in modo così forte dalle istituzioni e non vi era una figura preposta nello staff. Ho pensato che Mattarella dovesse ricostruire un tessuto sociale molto frammentato e il mio compito era raccontare l’umanità di un Presidente visto che l’unica parte costruita è quella legata al discorso di fine anno, il resto nasce spontaneamente”.  

Prima l’account Twitter ed il canale YouTube, poi il Quirinale è stato la prima istituzione in Italia ad aprire Instagram per interfacciarsi con i giovani e Mattarella ha ricevuto il fondatore del social di visual storytelling per eccellenza così come ha incontrato e dialogato con gli youtubers.

“Il piano di comunicazione - ha concluso Grasso - viene fatto ogni mattina e, in questo senso, mi ritengo un artigiano perchè il mio lavoro è di adattare, cucire giorno per giorno, modellare i contenuti sulle esigenze quotidiane”.

Anna Laura Maffei

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