(ANSA) - ROMA, 26 MAR - Eatsa, la catena americana di fast
food famosa per la proposta di cibi sani, 'veg' e soprattutto
perché quasi completamente automatizzata, dovrà difendersi in
tribunale dall'accusa di violazione di diritti civili. Contro la
start up, basata a San Francisco, è stata lanciata una class
action dall'American Council of the Blind secondo cui i chioschi
di Eatsa non sono accessibili per i clienti non vedenti.
La causa collettiva è stata depositata a New York e sostiene
che anche se la tecnologia dei touch-screen (per ordinare si
usano dei tablet) ha delle funzioni di accessibilità per i non
vedenti o gli ipovedenti, queste non sono state adottate da
Eatsa. E inoltre i "cubi" dove arrivano i piatti non hanno
avvisi sonori o altre forme di riconoscimento per i non vedenti.
Insomma l'intera esperienza di Eatsa, afferma la class action, è
preclusa a chi non vede.
I fast food di Eatsa (il primo aprì a San Francisco nel 2015)
sono una chicca per gli amanti della tecnologia e
dell'alimentazione salutista a poco prezzo. La proposta di
piatti è a base di quinoa ed è rigorosamente vegetariana e bio.
L'ordine del pasto si fa tramite tablet all'ingresso del
chiosco, si inserisce un nominativo e si paga con carta di
credito o col cellulare. Cassieri e camerieri non esistono. Un
display avvisa quando l'ordine è in arrivo. Il cibo viene
"recapitato", con un sistema robotico invisibile ai consumatori,
tramite una parete fatta di cubi trasparenti i cui sportelli
sono in realtà schermi: quando mostrano il proprio nome allora
si possono aprire per ritirare il piatto.(ANSA).