L'elettronica del futuro sarà molecolare: i composti organici come gli idrocarburi sostituiranno fili e transistor, consentendo la messa a punto di chip sempre più piccoli tanto da rivoluzionare l'attuale concezione di dispositivo portatile. La prima molecola candidata ad inaugurare questa nuova era tecnologica si chiama 'picene': le sue proprietà sono state studiate fra Giappone e Taiwan e descritte sul Journal of Chemical Physics.
Il picene è un idrocarburo aromatico presente nel catrame di carbon fossile. La sua molecola è costituita da cinque anelli di benzene condensati a forma di 'W': questa struttura consente un rapido passaggio degli elettroni pur mantenendo una buona stabilità chimica. Per studiare il comportamento del picene a contatto con un substrato metallico (la stessa situazione che si avrebbe all'interno di un dispositivo elettronico), i ricercatori ne hanno riprodotto uno strato sottile su una superficie di argento.
L'interfaccia tra i due strati è stata poi analizzata grazie ad un microscopio ad effetto tunnel, che permette di visualizzare le superfici a livello atomico. In questo modo è stato possibile osservare che la struttura a zig-zag consente al picene di interagire debolmente con il metallo, riuscendo così a mantenere intatte le sue proprietà: il picene può quindi essere depositato direttamente sul substrato metallico senza bisogno di interporre uno strato stabilizzatore, ''una proprietà essenziale - spiegano i ricercatori - per avere un contatto di alta qualità con gli elettrodi metallici e quindi circuiti particolarmente efficienti''.