Una nuova generazione di super memorie per computer, che consumano energia fino a mille volte in meno rispetto a oggi, è più vicina grazie a una tecnica che permette di scrivere l'informazione nelle memorie digitali con un'efficienza mai raggiunta prima. L'esperimento è stato ottenuto presso il centro di ricerca Elettra Sincrotrone Trieste di Area Science Park da un gruppo di ricerca internazionale che coinvolge anche Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) e Politecnico di Milano.
Il sistema, descritto su 'Nature Communications', è costituito da due strati di materiale: uno di ferro e uno di ossido di bario e di titanio, che una volta sovrapposti reagiscono formando un sottilissimo ossido di ferro nella zona di interfaccia. L'informazione su questa memoria è stata immagazzinata attraverso la magnetizzazione del materiale ottenuta tramite un impulso elettrico. "L'immagazzinamento dell'informazione nei sistemi di memoria, come i dischi rigidi dei computer – spiega il fisico Piero Torelli, del Cnr di Trieste – viene ancor oggi effettuata tramite un piccolo elettromagnete che magnetizza la superficie del disco: un processo lungo, energeticamente costoso e che non permette elevata miniaturizzazione". Per Torelli, "indurre questa magnetizzazione attraverso un campo elettrico darebbe enormi vantaggi, permettendo di superare le attuali limitazioni, diminuendo il consumo energetico di un fattore mille" e realizzando uno dei sogni di chi cerca nuove soluzioni per l'elettronica moderna.