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Cinese Li Na si ritira: 'Non sono più al livello'

Ha vinto Parigi nel 2011 in finale contro Francesca Schiavone

Primo tennista asiatico - uomo o donna - a diventare numero 2 del mondo e a vincere un torneo Slam, la 32enne Li Na, alla prese con problemi fisici che non passano, ha deciso, all'apice della carriera, di appendere la racchetta al chiodo. Tredici mesi dopo la francese Marion Bartoli, un'altra protagonista lascia dunque, per lo stesso motivo, la scena del tennis mondiale. "Non essendo più in grado di giocare allo stesso livello di prima, ho preso la decisione che si imponeva: abbandonare le competizioni", ha annunciato la fuoriclasse di Wuhan - città che le ha dedicato una statua, sulla riva del fiume Yangtze - sui social network. "Dopo ben quattro interventi chirurgici al ginocchio e centinaia di iniezioni per alleviare il dolore, il mio corpo ha detto basta. Mi sono resa conto di non poter essere nuovamente competitiva in uno sport in cui devi esserlo al 100%", ha spiegato. Spiritosa, estroversa, anticonformista (celebri le schermaglie con il marito-allenatore Jiang Shan, accusato di impedirle di dormire con il suo russare), Li ha nel suo Palmares nove titoli in singolare, di cui due Slam, e due in doppio, che le hanno fruttato guadagni per oltre 16 milioni di dollari; ed ha svolto un ruolo di primo piano nel diffondere il tennis in un Paese dove è più popolare il ping pong. "Come tennista che rappresentava la Cina sul palcoscenico globale, ho girato il mondo giocando centinaia di match nel circuito Wta, nella squadra di Fed Cup cinese e alle Olimpiadi. Voi siete sempre stati lì ad appoggiarmi, tifare per me, incoraggiarmi", scrive, ringraziando i suoi "cari amici" fan. "Rappresentare la Cina sui campi da tennis è stato uno straordinario privilegio e un vero onore", aggiunge. E annuncia che continuerà a promuovere lo sport, aiutando i ragazzi svantaggiati che vogliono cimentarsi con la racchetta e creando una 'Accademia tennistica Li Na'. Il suo primo, storico titolo Slam lo conquistò nel 2011 al Roland Garros, battendo in finale Francesca Schiavone, campionessa uscente; il secondo nel gennaio scorso agli Open d' Australia, con conseguente balzo al numero 2 del ranking. Poi, l'infortunio al ginocchio e un 2014 in calando: a Indian Wells, in marzo, è sconfitta in semifinale da Flavia Pennetta, più 'vecchia' di lei di un giorno (sono nate il 25 e il 26 febbraio 1982), che si aggiudicherà il titolo. Agli Internazionali Bnl d'Italia, a maggio, è superata nei quarti da Sara Errani. Fuori al primo turno al Roland Garros, al terzo a Wimbledon, Li è costretta a rinunciare, per il perdurare dei guai fisici, al quarto Slam della stagione, gli Us Open, e scende al numero 6. Ora l'addio, con un messaggio finale di incoraggiamento: "Se vuoi essere un giocatore di tennis piuttosto che un medico, un avvocato, un insegnante o un uomo d'affari, devi credere in te stesso e seguire il tuo sogno. Se ci sono riuscita io, potete riuscirci anche voi. Impegnandosi seriamente i sogni possono diventare realtà". Il suo, lo è certamente diventato. Anche se si è interrotto troppo presto.

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