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Sogno Minisini, sincro misto è bronzo

26 luglio

Si è innamorato del nuoto sincronizzato guardando volteggiare nell'acqua Bill May. Sono passati anni da quando l'americano, star del sincro declinato al maschile, ha lanciato con grazia e tecnica da grande atleta la battaglia contro la discriminazione al contrario in una disciplina tutta femminile: ora il sincro misto è ai mondiali e anche Giorgio Minisini ha coronato il suo sogno. L'azzurro è andato anche oltre, perché non solo regala all'Italia uno storico bronzo alla rassegna iridata di Kazan in coppia con Manila Flamini, ma sale sullo stesso podio in cui il campione a stelle e strisce a 36 anni finalmente può mettersi l'oro al collo. Nella gara in cui il sincro misto fa il suo esordio nell'acqua che conta, il diciannovenne di Ladispoli, cittadina sul mare alle porte di Roma, ripercorre come in un flashback i suoi primi passi in acqua a meno di sei anni: una passione ereditata da mamma Susanna, sincronette, ma trasformata in sport quando proprio a Roma nel 2000 vide il 'sirenetto' May esibirsi in piscina. E sulle orme di quello che ha sempre considerato un mito, l'azzurro si è fatto strada, insieme alla disciplina approdata ai mondiali. E' festa anche per l'Italia del nuoto in assoluto che conquista la medaglia numero 100 ai mondiali (27 ori, 32 argenti e 41 bronzi) e per il sincro, che proprio grazie al duo uomo-donna conquista la sua seconda medaglia mondiale dopo il terzo posto di Beatrice Adelizzi nel libero a Roma 2009. Sulle note di Robot Boys di Dubstepic la veterana Flamini ("Ci ho messo sei mondiali per salire sul podio" dice con gli occhi lucidi per l'emozione) e l'esordiente Minisini chiudono a 86,3640 alle spalle degli americani Christina Jones e Bill May (88,5108) - il primo atleta a portare il nuoto sincronizzato maschile in tournee per il mondo mezzo secolo dopo Esther Williams -, e dei russi Darina Valitova e Aleksandr Maltseve, che vengono scavalcati dopo i preliminari e si piazzano secondi (88,2986). "E' un'emozione unica, indescrivibile, mai provata - dice Minisini, che vede realizzare i suoi sogni -. Prima l'introduzione del sincro misto ai campionati mondiali; poi il sostegno della Federazione al progetto italiano che mi coinvolge; la solidarietà delle mie compagne di Nazionale che hanno accettato un novellino ripartendo da zero e mettendo a disposizione tutta la loro esperienza; quindi l'esibizione davanti ad 8.000 persone e la medaglia". Una strada che Minisini ha percorso con passione e tenacia: tra pregiudizi e diffidenza, con tenacia e tecnica. Con il 'mito' May si è anche allenato: E' un fuoriclasse, è grazie a lui se esiste il sincro misto". E a chi giudica negativamente questo sport Giorgio, che pratica anche il taekwondo, risponde con le sue dieci ore di allenamento quotidiano: "Le persone che giudicano negativamente non sanno i sacrifici che compiamo. Non so quanti atleti potrebbero reggere 10 ore di allenamento e lunghi collegiali per trattenere il respiro nel momento di massimo sforzo, rimanere elastici e fluidi quando si è esausti, seguire la musica quando tutto intorno diventa ronzio. Sono certo che attraverso le nostre esibizioni il movimento crescerà. Magari un giorno arriveremo anche alle Olimpiadi". A Kazan sulla questione aveva messo bocca persino il ministro dello sport russo, Vitalu Mutko, che ha definito il sincro uno sport per solo donne e l'apertura agli uomini stupida e sbagliata. "Considerazioni sbagliate. Abbiamo dimostrato che il misto rappresenta la perfezione del gesto tecnico e agonistico; il pubblico ha apprezzato lo spettacolo legittimando la novità". Che regala all'Italia un bronzo storico e a Giorgio il sogno inseguito da bambino.

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