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Stop in Premier ai test per riaprire stadi, così inutili

Stop in Premier ai test per riaprire stadi, così inutili

Con 1000 spettatori solo perdite, frenata governo causa contagi

LONDRA, 14 settembre 2020, 15:36

Redazione ANSA

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La Premier League ha ufficialmente chiesto al governo la possibilità di condurre test per la riapertura degli stadi con più di mille spettatori, limite massimo attualmente previsto dal protocollo nazionale. E' stata la stessa lega inglese a spiegare la propria opposizione alle attuali limitazioni, sostenendo che "1.000 sostenitori non forniscono alcuna opportunità di testare e valutare adeguatamente le misure progettate per massimizzare la sicurezza dei tifosi stessi". Non solo non ci sarebbe granché da imparare - ha fatto sapere un portavoce della Premier - ma ogni partita porterebbe anche pesanti perdite economiche per i club, costretti comunque a predisporre costose misure precauzionali a tutela degli spettatori.
    Nelle scorse settimane il governo britannico sembrava disposto a dare il via libera ad una graduale apertura degli impianti a partire dal primo ottobre. Ma alla luce degli ultimi dati, che indicano un significativo aumento dei nuovi contagi, c'è stata una brusca frenata. Una prudenza che ha portato gli stessi club della massima divisione a "rinviare lo svolgimento di eventi di prova fino a quando non verrà autorizzato un numero sufficiente di tifosi a tornare sugli spalti, così da consentire lo svolgimento di test più approfonditi". E' stato calcolato che ogni mese di calcio senza spettatori costa a tutto il movimento inglese - di tutte le sue categorie, non solo la Premier - oltre 120 milioni di euro, con conseguenti danni all'economia locale e nazionale, rappresentando una seria minaccia alle prospettive occupazionali di oltre 100.000 persone.
   

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