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Messi-Barca: addio anzi no, la crisi in un mese

Choc 8-2 con Bayern, poi la rottura: braccio di ferro col club

Quattro settimane - o giù di lì - da raccontare. La "rottura" tra Lionel Messi e il Barcellona, in realtà, come ha spiegato lo stesso argentino, ha origini più lontane. Dal clamoroso 8-2 con il Bayern Monaco in Champions League all'invio del burofax, il 25 agosto, con il quale l'argentino comunicava la sua volontà di andare via fino ad oggi, con l'annuncio della decisione di restare, seppur a malincuore.
Il 14 AGOSTO è il giorno del crac blaugrana in Champions league con l'eliminazione ai quarti di finale contro il Bayern Monaco. L'8-2 sembra essere il punto di non ritorno. Piquè lancia l'amo: "Abbiamo toccato il fondo. Il club ha bisogno di cambiamenti di ogni tipo. Mi offro di andare se necessario".
16 AGOSTO, a due giorni dalla debacle Quique Setién viene esonerato. Nel frattempo, Messi si reca nei Pirenei catalani con la sua famiglia per prendersi qualche giorno di vacanza.
20 AGOSTO: Messi interrompe le vacanze per andare a Barcellona e parlare con il nuovo tecnico, Ronald Koeman. Secondo RAC1, la Pulce avrebbe detto al tecnico che "il suo futuro al Barça non gli è chiaro" e che "si vede più fuori che dentro il club", cosa che ha scatenato un'ondata di voci sulla sua partenza.
25 AGOSTO. E' il Burofax Day: Messi comunica al Barcellona la sua volontà di lasciare il club e sottolinea che eseguirà la clausola di rescissione unilaterale apparsa nel suo contratto dal 2017. Qui sta il punto centrale della controversia: per il club, quella clausola è scaduta a giugno; per il giocatore, è ancora valido. Gruppi di tifosi chiedono le dimissioni di Bartomeu al Camp Nou.
26 AGOSTO: tutte le strade portano al Manchester City. Il club inglese è la prima opzione per Messi, secondo la stampa catalana e inglese. Appaiono anche altre alternative: il PSG, che è disposto a mettere più soldi del City. Si citano anche Inter e Manchester United. In Argentina, anche i fan del Newell sognano.
27 AGOSTO: Bartomeu cerca di scaricare la responsabilità su Messi. Il presidente rivela che sarebbe disposto a dimettersi se Messi lo indicasse pubblicamente come la persona responsabile della sua partenza. La Pulce tace.
30 AGOSTO: Messi non si presenta al raduno del Barcellona e ai test anti covid. Intanto La Liga sostiene il Barcellona con una nota nella quale sottolinea che l'argentino aveva una clausola attuale (quella dei 700 milioni di euro).
2 SETTEMBRE: Jorge Messi arriva a Barcellona e incontra Josep María Bartomeu ma le parti non raggiungono una intesa. Il calciatore è fermo nella sua intenzione di lasciare il club; per i blaugrana l'unica opzione è il pagamento della clausola di 700 milioni di euro.
4 SETTEMBRE. Papà Messi invia una lettera alla Liga nella quale assicura che la clausola dei 700 milioni di euro non esiste. La Liga replica: "La risposta del giocatore conferma l'interpretazione decontestualizzata e lontana dalla realtà". Quindi la decisione di Messi: "resto fino al fine contratto. Non sono felice ma non avrei mai fatto causa al club della mia vita".

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