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Castellacci, responsabilità? medici pronti a dimettersi

Castellacci, responsabilità? medici pronti a dimettersi

'Ci facciano capire se c'è davvero voglia di riprendere'

ROMA, 12 maggio 2020, 14:21

Redazione ANSA

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"Abbiamo già allertato i legali della nostra associazione perché facciano le loro osservazioni dopo aver letto i protocolli. Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. I club si devono assumere le loro responsabilità".
    Intervistato dall'emittente Radio Punto Nuovo, Enrico Castellacci, responsabile sanitario dell'Italia campione del mondo nel 2006 e presidente dell'associazione medici del calcio, sottolinea ciò che non va nelle discussioni e nei protocolli per la ripresa dell'attività calcistica, e in particolare una questione che sta molto a cuore ai suoi associati.
    "Bisogna nominare dei medici competenti, che vanno associati ai medici del calcio nel rispettare le linee guida - dice ancora Castellacci -, perché è una situazione difficile da valutare con molta attenzione. La quarantena? Si crea un grosso handicap, se si fosse seguito il modello tedesco sarebbe stato più semplice: avremmo messo in isolamento il giocatore contagiato, fatto i tamponi necessari e fatto riprendere gli allenamenti. Qui si pensa alla riapertura del campionato, non escludendo una prossima chiusura". E, secondo Castellacci, è bene sottolineare che "una volta che si iniziano le trasferte, il pericolo di contaminazione è più alta, basta un solo giocatore e si blocca il campionato. Questo crea delle perplessità non indifferenti sulla vera volontà di ripartire, ci facciano capire se ne hanno voglia".
   

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