"Non abbiamo le macerie dei
bombardamenti, ma quelle delle relazioni. Quando ripartiremo non
sarà come girare un interruttore. Bisognerà recuperare il senso
della festa, prima che sportivo. E servirà qualcuno, con
competenze anche economiche, capace di vedere tutte le novità
che questo tempo sta preparando". Don Alessio Albertini -
fratello del Demetrio grande centrocampista azzurro, oltre che
di Milan e Barcellona - è assistente ecclesiastico nazionale del
CSI, la più grande organizzazione sportiva italiana di
estrazione cattolica. La sua parrocchia è a Pero, zona fiera di
Milano, in quella Lombardia flagellata dal coronavirus.
A tecnici e allenatori ha indirizzato un 'decalogo' su come
rapportarsi coi loro ragazzi costretti in casa. "I tempi si
dilatano, il 'domani' appare sempre più lontano -dice- allora
ho preparato alcuni consigli su come allenare cuore e testa, ora
che i muscoli sono forzatamente a riposo". Anche la dimensione
giovanile, secondo Don Alessio, uscirà profondamente rinnovata
da questa esperienza: "Non più orientata sul tutto e subito,
sulla frenesia, per recuperare il sogno e avviare una
ricostruzione interiore. Le qualità fondamentali di questa
generazione saranno flessibilità e resilienza".
"Sospese le partite, vietati gli allenamenti, tutti i
giocatori a debita distanza e chissà fino a quando. Come hai
sempre insegnato ai tuoi ragazzi -ha scritto don Albertini agli
allenatori- è inutile lamentarsi. Piuttosto vedere l'occasione,
afferrarla, capirne le possibilità". Ad esempio raccontando
"storie di speranza" con la lettura di grandi campioni "che
hanno superato la disperazione della loro situazione: la
nuotatrice siriana Yusra Madrini; la squadra di football
dell'università Marshall; la lunga corsa del sudanese Lopez
Lomong o di Samia Yusuf Omar di Mogadiscio". E ancora:
"Approfitta di questo stop per aggiornarti, leggere, studiare,
capire. Non solo la tecnica ma anche la pedagogia".
Se in Italia il virus ha fermato lo sport "tanti ragazzi nel
mondo sono fermati da bombe, freddo e fame. In tante zone
qualcuno non può giocare perché deve scappare per trovare un
rifugio sicuro".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA