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Razzismo: Ulivieri, in Italia è aumentata violenza della parola

Razzismo: Ulivieri, in Italia è aumentata violenza della parola

Per presidente Assoallenatori "problema grave ma generale"

TERNI, 07 dicembre 2019, 20:06

Redazione ANSA

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"In Italia è aumentata la violenza della parola, per cui in questo contesto il razzismo trova terreno fertile. E' un problema grave, ma generale, che riguarda chi racconta questo popolo, i politici come si esprimono, che riempiono i giornali. Probabilmente ci vorrebbe una censura nei confronti di chi è volgare, ignorante, chi stimola alla violenza anche con messaggi subdoli. Questo popolo ha bisogno di altre cose in questo particolare momento": a dirlo a Terni, a margine della presentazione del libro 'Il Maestro' dedicato all'allenatore Corrado Viciani, è stato Renzo Ulivieri, direttore tecnico della scuola allenatori di Coverciano e presidente dell'Assoallenatori. "Quando si parla di razzismo - ha detto Ulivieri - non bisogna parlare del calcio, ma di questo Paese. Un Paese che si è incattivito, ha perso il senso del rispetto degli altri, ha perso il senso del vivere comune, di rapportarsi con gli altri. Non so se sia utile chiudere le curve di fronte agli episodi si razzismo, ma credo che ci sia bisogno di un messaggio forte: tappare la bocca a chi incita alla violenza e al razzismo, a chi fa dichiarazioni in questo senso.
    Ne sentiamo troppe, sia in modo chiaro che subdolo. Bisognerebbe che ognuno di noi prendesse le distanze quotidianamente". In merito al titolo del Corriere dello Sport 'Black friday', che ha spinto Milan e Roma a negare l'accesso ai centri di allenamento ai giornalisti della testata, secondo Ulivieri "il titolo è sbagliato, ma si può sbagliare". "E' sbagliato tecnicamente perché si presta ad un'interpretazione che può essere mal letta - ha concluso -, ma credo che il Corriere dello Sport non sia un giornale razzista. Come associazione allenatori stiamo facendo un discorso di collaborazione con l'Ussi sul tema del razzismo".
   
   

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