Dopo l'aggressione subita durante la
partita del 14 dicembre 2014, all'arbitro Elena Proietti (della
sezione di Terni) fu offerta dall'Associazione italiana arbitri
non solo solidarietà, ma anche l'assistenza gratuita per
ricorrere alle vie legali. Ma Proietti - sottolinea in una nota
l'Aia, che di recente le ha ritirato la tessera - non solo non
se ne avvalse, ma non fece più giungere all'Aia alcuna
comunicazione. Nel novembre 2018, "in singolare coincidenza con
il clamore mediatico suscitato da una grave aggressione subita
da un giovane arbitro laziale", Proietti ha rilasciato
dichiarazioni e partecipato a programmi televisivi nazionali,
"senza l'autorizzazione obbligatoria per tutti gli arbitri", nei
quali ha dichiarato di 'essere stata abbandonata dall'Aia e
dalla Figc' in occasione dei fatti del 2014, affermando,
inoltre, che 'non è giusto mandare ragazzi al massacro' ". Per
questi motivi, conclude la nota, "è stato aperto un procedimento
disciplinare, in cui la dott.ssa Elena Proietti ha ritenuto
opportuno non svolgere alcuna attività difensiva e, con delibera
del 15 ottobre 2019, la Commissione di Disciplina Regionale per
l'Umbria dell'Aia le ha ritirato la tessera, sanzione non
impugnata e, quindi, definitiva".
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