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Nuova grana al Milan, Gattuso e Bakayoko si sono chiariti

Si sono parlati dopo battibecco in panchina, ora testa a Fiorentina

C'è stato un chiarimento fra Rino Gattuso e Tiemoué Bakayoko, all'indomani del battibecco in panchina durante Milan-Bologna, secondo quanto filtra dal club rossonero. L'allenatore e il centrocampista francese si sono parlati prima dell'allenamento di questa mattina a Milanello, alla presenza dei dirigenti Leonardo e Paolo Maldini. Ora, sottolineano dal Milan, per tutti la concentrazione è massima per preparare al meglio la sfida di sabato con la Fiorentina.

"Non accetto mi si faccia passare per un giocatore che si è rifiutato di entrare in campo quando l'allenatore gliel'ha chiesto e che non ha rispettato il suo club e i suoi compagni di squadra". Così su Twitter Tiemoué Bakayoko, poche ore dopo Milan-Bologna di ieri sera, in cui il francese ha avuto un battibecco col tecnico Gattuso. "Non ho mai rifiutato di entrare" ha scritto Bakayoko, inquadrato ieri mentre insultava Gattuso: "lui si è rivolto a me con termini che non mi aspettavo e io stavo solo ripetendo le sue parole".

"È da alcune settimane che si parla di me sulla stampa, ma ho deciso di non dire nulla e di lavorare. D'altra parte, quello che è successo questa sera e l'interpretazione che si sta cercando di dare mi costringe a reagire immediatamente" ha scritto Bakayoko in un lungo messaggio in francese pubblicato nella notte su Twitter. "Non accetto che mi si faccia passare per un giocatore che si è rifiutato di entrare in campo - continua - quando l'allenatore gliel'ha chiesto e che non ha rispettato il suo club e i suoi compagni di squadra. Perché io partendo dalla panchina ero pronto a dare me stesso al 200%, anche se avessi giocato 5 minuti". "Quando Lucas (Biglia, n.d.r.) ha iniziato ad avere dolore in campo - è la versione del giocatore, arrivato in estate al Milan in prestito con diritto di riscatto dal Chelsea - mi è stato chiesto di prepararmi nel caso ci fosse stata una sostituzione. Così mi sono preparato immediatamente e mi sono riscaldato per 2-3 minuti al massimo. Poi mi è stato chiesto di tornare in panchina. Tutto succede fra il minuto 23 e il 26. Quando mi siedo in panchina l'allenatore mi parla in termini inaspettati e ripeto solo le sue parole. Niente di più. Sia chiaro: non ho mai rifiutato di entrare in gioco o di andare a scaldarmi. Mi sembra che le immagini parlino da sole. Avevo solo un desiderio, di entrare in campo e aiutare i miei compagni come ho sempre fatto e come farò fino alla fine della stagione. Forza Milan".

Il Milan torna in corsa per la Champions League grazie alla vittoria 2-1 sul Bologna ma deve affrontare l'ennesimo caso di una spogliatoio turbolento. Tra Bakayoko e Gattuso volano parole grosse in panchina quando Biglia - che lascia San Siro in stampelle - chiede il cambio al 26' e il francese, probabilmente stizzito per la panchina, si rifiuta di entrare subito e chiede più tempo per riscaldarsi. Gattuso è inviperito ma a fine partita cerca di smorzare le polemiche, anche se lo sguardo tradisce la rabbia verso il comportamento del centrocampista, con cui domani mattina ci sarà probabilmente un confronto alla ripresa degli allenamenti a Milano: ''Sono affari nostri, ci ha messo un po' di più a riscaldarsi e ho scelto Mauri - dice l'allenatore dei rossoneri -. Ho aspettato 8 minuti, non si era ancora messo il parastinchi ma finisce là. E' capitato anche a me di mandare a quel paese un allenatore. A me possono dire di tutto, mandarmi a quel paese ma non bisogna mancare di rispetto allo spogliatoio. Voglio chiuderla nello spogliatoio e parlare la mia lingua, quella che in tv non si può usare. Quello che ci diremo lo sentiranno tutti. Ora pensiamo alla vittoria e non a disperdere energie su altre cose. Dopo il derby ne abbiamo combinate abbastanza: la lite tra Kessie e Biglia, la maglia di Acerbi. Dobbiamo dare priorità al Milan, a chi ci paga, ai tifosi e non all'ego. I voti li daremo a fine stagione, vedremo chi si è comportato bene e male''. Gattuso crede ancora alla Champions: ''E' una vittoria importante, siamo a tre punti dal quarto posto. Sapevamo delle difficoltà per il momento non brillantissimo, si sapeva che c'era da soffrire. Nei giocatori c'era tanta rabbia nei miei confronti per la decisione dura di tenerli lontani dalle famiglie, volevo vedere la stessa rabbia in campo e sotto questo aspetto la squadra ha saputo battagliare''. Sinisa Mihajlovic è invece arrabbiato sia per il risultato negativo che per le due espulsioni nel finale: ''Abbiamo fatto un' ottima gara, nel primo tempo meritavamo noi di andare in vantaggio - spiega l'allenatore del Bologna -. Quando non sfrutti le occasioni prima o poi paghi e infatti abbiamo preso gol. Siamo riusciti ad accorciare le distanze, ma poi sono successi dei casini in campo. Una sconfitta che dispiace, soprattutto per i due rossi perchè nella prossima partita ci giochiamo gran parte della stagione. Questo mi fa arrabbiare molto di più". "Potevamo far gol, è stato bravo Donnarumma ma la prestazione c'è stata - conclude Mihajlovic -. Il campionato non è ancora finito e c'è bisogno di tutti. Il perché del nervosismo? La squadra voleva vincere, ci ha provato fino alla fine".

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