"Quelle scritte non sono contro la
persona, quello è odio verso il club". Il capitano della
Juventus, Giorgio Chiellini, torna sulle scritte choc comparse
fuori dal Franchi, a Firenze, contro i caduti dell'Heysel e
Gaetano Scirea. "Il calcio è una valvola di sfogo - osserva il
difensore - Speriamo che piano piano si riesca a educare al tifo
positivo e non all'odio verso gli altri". "Poter essere
paragonato a Scirea, non tanto nello stile di gioco quanto nei
valori che porto avanti, mi rende orgoglioso", aggiunge
Chiellini, che ha ereditato la fascia da capitano da Buffon.
"Con lui ho condiviso tutto - dice del n.1 -, quello che gli
invidio è la capacità di toccare le corde giuste in quei momenti
della stagione in cui il capitano deve compattare il gruppo. E
Gigi riusciva ad arrivarti dentro". Chiellini non dimentica
neppure Del Piero: "Mi ha accolto a Torino quando avevo 21 anni
- ricorda - Nei primi mesi mi sentivo inadeguato fra tanti
campioni, ma lui ha sempre cercato di farmi sentire parte del
gruppo".
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