"Potrei anche chiamarla utopia, so
che sono più vicino a smettere ormai, ma il sogno che mi rimane
è vincere qualcosa di grande con la Roma. Noi siamo forti, ma so
che ce ne sono di più forti di noi, ma non posso smettere di
sognare, anche perché questo vorrebbe dire che finirei per
allenarmi più piano, mangiare peggio, andare a dormire più
tardi". Così Daniele De Rossi a 48 ore dall'impegno della Roma
in Champions con lo Shakhtar Donetsk. Il capitano giallorosso,
che si racconta alla rivista dell'Aic 'Il Calciatore', confessa
che "mi piace la vita che faccio, e so già che soffrirò quando
me ne staccherò. Al dopo così ci penso, non voglio arrivare a
svegliarmi una mattina e ritrovarmi a dire, che faccio adesso?
Allora ci penso, senza togliere spazio e forze. Non mi piace la
cravatta, mi vedo meglio ancora con gli scarpini ai piedi.
Allenare magari? Forse, credo che fare il secondo potrebbe
essere un qualcosa che mi andrebbe di fare, che so, con Di
Francesco o Spalletti o altri con cui mi sono trovato bene".
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