"Le voci sul mio futuro? Sono un po' stanco di parlare solo di questo. La cosa importante sono i giocatori, la squadra. Mi interessa solo come possiamo cambiare questo momento". Così il tecnico Frank De Boer commenta la delicata situazione dell'Inter, nella quale sarebbe in bilico anche la sua panchina.
"È difficile per me, per la società e per la squadra - aggiunge l'olandese alla vigilia della sfida con il Torino - Dobbiamo stare molto uniti per cambiare la situazione. Per me è solo una questione di tempo. So che è molto difficile perché nel calcio non ce n'è molto, ma ce la possiamo fare. I dirigenti sono sempre qui. Loro hanno le loro opinioni, io le mie, quindi per me non è un problema. Sento la fiducia della società, del Suning, e questo è molto importante ora, non solo per me, ma anche per la squadra che crede in questo progetto. Ho in mano lo spogliatoio, sappiamo che dobbiamo migliorare molto rispetto all'ultima partita. All'esonero non penso, dall'inizio sapevamo che sarebbe stato difficile".
Un altro allenatore all'Inter non avrebbe cambiato le cose e, probabilmente, starebbe vivendo la stessa situazione di Frank De Boer. Ne e' convinto il tecnico nerazzurro che risponde così a una domanda sulle difficolta' di essere arrivato a soli dieci giorni dall'inizio del campionato. Difficoltà di cui tutti erano a conoscenza e che richiedono tempo e pazienza. "Io ho accetto questa situazione all'inizio. Suning e dirigenza lo sapevano. Non è che questi problemi cambieranno da una settimana all'altra, un altro allenatore avrebbe la stessa esperienza, la situazione è questa. Noi speriamo di poter migliorare, ma anche che il Suning creda in questo progetto. Abbiamo avuto solo due amichevoli e poi abbiamo 29 giocatori in rosa, alcuni sono delusi perché sono abituati a giocare, è difficile questa situazione, ci vuole tempo".
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