L'ex presidente della Federcalcio
guatemalteca Brayan Jimenez è stato dichiarato colpevole da un
Tribunale di New York nell'ambito della maxi-inchiesta sulla
corruzione nel mondo del pallone che, nei mesi scorsi, ha
travolto anche la Fifa. Le accuse nei confronti del 62enne
dirigente vanno dall'affiliazione a gruppi criminali alla frode
ed ognuna di esse comporta condanne fino a vent'anni di carcere.
Jimenez, in attesa di sentenza, è tra le quaranta persone
finite sotto accusa nell'inchiesta internazionale sulle tangenti
collegate alla gestione dei diritti sugli eventi sportivi:
secondo la Procura, avrebbe accettato centinaia di migliaia di
dollari in mazzette da una ditta di marketing con sede in
Florida che, a sua volta, si sarebbe così assicurata i diritti
sulla Nazionale del Guatemala nelle gare di qualificazione ai
Mondiali del 2018 e del 2022.
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