In casa Inter si cerca di ricucire lo strappo netto tra Moratti, la nuova proprietà e l'allenatore. Thohir torna a Giacarta ma prima di partire vuole lasciarsi alle spalle polemiche e dissapori. Affida a una nota ufficiale un ringraziamento a Moratti, l'uomo che ha fatto grande l'Inter degli ultimi anni. Un tentativo di ricomposizione dopo il traumatico addio dei giorni scorsi. Anche l'ex patron, all'indomani delle dimissioni, in qualche modo ha esternato la voglia di addolcire un clima avvelenato. E il tecnico nerazzurro, nella conferenza stampa della vigilia di Cesena, ha risposto con garbo maggiore all'uomo che un anno e mezzo fa lo scelse per guidare l'Inter: "Le sue parole mi hanno fatto piacere, lo ringrazio. Non era mia intenzione mancargli di rispetto e mi fa piacere che lui l'abbia capito". Poco dopo Mazzarri, scende in campo Thohir che si rivolge a Moratti in modo confidenziale, chiamandolo semplicemente Massimo: "Negli anni alla guida del club, Massimo ha ottenuto successi straordinari culminati nell'incredibile Triplete del 2010 creando in campo una nuova Grande Inter dopo quella di suo padre Angelo e fuori dal campo realizzando, Paese dopo Paese, un progetto sociale di inestimabile valore come Inter Campus. Il mio ringraziamento va anche ad Angelomario Moratti, Rinaldo Ghelfi e Alberto Manzonetto per il lavoro svolto come consiglieri del Club". Ma per trovare un po' di affetto antico e sincero nei confronti di Moratti, dall'interno della società, si deve ascoltare Zanetti.
"Rimarrà per sempre una persona molto importante, lo stimo tantissimo e per me è come un padre. Farà per sempre parte dell'Inter - ha spiegato ai microfoni di SportMediaset -. Ora però dobbiamo restare tutti uniti, per far sì che l'Inter rimanga la società che tutti i tifosi vogliono". Zanetti non seguirà le orme di Moratti, non rassegnerà le dimissioni. Continuerà a rappresentare i colori nerazzurri nel mondo. E guai se Thohir un giorno decidesse di accantonarlo, per i tifosi è e sarà sempre l'intoccabile capitano. Intanto, domani alle 18 la squadra andrà a caccia dei tre punti tra le mura di un Cesena. Ed è un'Inter incerottata: se ieri è stata la volta di M'Vila - out un mese-, oggi è toccato a Guarin fermarsi per un risentimento ai flessori della coscia destra. Così i due centrocampisti si sono uniti ad Osvaldo, Jonathan, D'Ambrosio e Nagatomo, già fuori dai giochi. Forse è arrivato il momento di rivedere le scelte fatte a inizio stagione, rivalutare gli uomini responsabili dello stato fisico e atletico dei giocatori. Perché qualche ko è preventivabile ma non lo sembra altrettanto dover ricorrere a tre Primavera per una partita che l'Inter e' obbligata a vincere.
