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Roma Bayern 7-1 Garcia, abbiamo già rialzato la testa

7-1 fa male ma possiamo ancora qualificarci

La Roma prova a rialzarsi dopo il tracollo in Champions League contro il Bayern Monaco.  "Anche se fa male abbiamo già rialzato la testa. Siamo secondi del girone e possiamo qualificarci. I nostri tifosi ieri ci hanno dato tanta forza".  Questo il tweet di Rudi Garcia all'indomani della disfatta della Roma in Champions League, sconfitta per 7-1 allo stadio Olimpico dal Bayern Monaco. La Roma ha inviato un tweet di cordoglio dopo aver appreso della morte del bambino di 7 anni e di suo padre in un incidente stradale mentre rientravano a casa dalla partita.

 "Un giorno non cambia nulla, sono incidenti di percorso nella strada che porta alla gloria". Così il presidente della Roma, James Pallotta, all'indomani del ko per 7-1 in Champions League dei giallorossi contro il Bayern Monaco. "Purtroppo è una di quelle brutte giornate - spiega Pallotta nella nota pubblicata sul sito della Roma -. Nell'arco della mia vita, guardando i Boston Celtics, ho già vissuto molte giornate del genere in quella strada che ci ha portati a vincere 17 titoli Nba". "Un giorno non cambia nulla, sono incidenti di percorso nella strada che porta alla gloria" ricorda il presidente, prima di rivolgere un pensiero ai sostenitori giallorossi: "Ho visto un video dei nostri tifosi dopo la partita, mi ha fatto piangere. Siete i migliori al mondo, sono molto orgoglioso di far parte della Roma".

"Ciao a tutti, siamo di ritorno a Monaco dopo la vittoria molto importante di ieri. Sono stato molto contento di rivedere tutti i miei amici". Parole via Twitter di Mehdi Benatia il giorno dopo il suo ritorno all'Olimpico da avversario nel match di Champions League che passerà alla storia per la sconfitta 7-1 della Roma contro il Bayern Monaco. "Tra 15 giorni - aggiunge il difensore marocchino - sarà una gara completamente diversa contro una grande squadra come la Roma"

Sacchi, Roma? Italia non allena a pressare
Le squadre italiane non sono abituate al pressing, per questo nei confronti con i grandi club europei si trovano spesso in difficoltà: questo, in sintesi, il parere di Arrigo Sacchi, allenatore di lungo corso e fra i più vincenti di sempre fra i tecnici italiani, dopo la partita di ieri sera tra Roma e Bayern, finita 7-1 per i tedeschi. La Roma dunque ha perso la partita perchè ha perso ''il confronto sul pressing, devo dire che quello della formazione di Guardiola era talmente insistente che forse non si può nemmeno chiamare così''. Un anno fa un altro grande ex del calcio italiano, Fabio Capello, disse che la serie A non era allenante riferendosi alle difficoltà della Juve in Europa: ''Diciamo che non ha torto e non ha neanche ragione....'', dribbla Sacchi. Più in generale, nelle sfide delle coppe europee, secondo l'ex ct azzurro, i club italiani scontano il fatto che ''da noi non si fa pressing'' , il problema quindi non riguarda solo la Roma. E ricorda che ''da direttore delle nazionali giovanili cercavamo di spiegare ai ragazzi che bisogna non solo fare il pressing, ma soprattutto non subire quello degli avversari''. La filosofia di Sacchi quando allenava il Milan stellare che vinse tutto, era un'altra: ''ai miei ragazzi dicevo che il nostro vero pressing era quello di sfuggire al pressing degli altri, per potere fare il nostro gioco''.

Guardiola: 'Mia squadra sa fare male, ma vincere 7-1 è un incidente'
 "Non credo ci sia stato un crollo mentale, ma tattico sì. Abbiamo lasciato giocare il Bayern conoscendone la forza, e il primo ad aver sbagliato stasera sono io, non è colpa dei giocatori, mi assumo tutta la responsabilità di questa sconfitta, ho sbagliato strategia". Rudi Garcia fa mea culpa dopo il ko per 7-1 subito dalla sua Roma all'Olimpico contro la corazzata tedesca di Guardiola. "Ho sbagliato, dovevamo restare più chiusi, era molto meglio aspettare piuttosto che affrontarli a visto aperto perché abbiamo preso uno schiaffo, perdere così fa molto male - confessa il tecnico francese -. Siamo stati spettatori della partita, e questo non mi piace. Bisogna essere più compatti e aggressivi, e ora dobbiamo dimostrare già da sabato di essere un gruppo mentalmente forte". "Nella ripresa abbiamo mostrato orgoglio, e senza Neuer potevamo fare un paio di gol in più, ma sono deluso per i le reti subite nel finale - aggiunge Garcia -. Dobbiamo accettare la sconfitta perché dimostra gli step che dobbiamo fare per avvicinarci ai migliori club del mondo. Adesso conta rialzare la testa subito, pensare al campionato. 
L'unica buona notizia è il pari del Manchester City col Cska Mosca che ci permette di essere ancora secondi nel girone, possiamo ancora sperare di passare, ma non giocando così". La delusione per la sconfitta, che richiama nella mente la notte da incubo vissuta nel 2007 in casa del Manchester United, traspare anche dalle parole del ds Walter Sabatini ("Ci è caduto addosso un macigno che ci ha ridimensionato") e di Daniele De Rossi. "Abbiamo preso una batosta così già in passato, ma faremo in modo tra 15 giorni di non sentire la stessa musica - la promessa del mediano in vista della sfida di Monaco di Baviera -. Il risultato è la cosa più eclatante, e non viene per caso, ma cerchiamo di trovare dei lati positivi per il futuro: può essere una lezione che ci serve, per capire che c'è ancora tanta strada da fare". Poi il pensiero va ai tifosi che alla fine hanno cantato in Curva Sud il coro "vinceremo il tricolor": "E' un peccato aver regalato a loro questo risultato, è una pugnalata al cuore vederli applaudirli e starci vicino a fine partita. Ma la stagione è ancora molto lunga e potenzialmente ricca di soddisfazioni". Quelle che all'Olimpico si è già tolto Guardiola col suo Bayern. "Noi come l'Olanda del 1974? Mi sembra un paragone un po' esagerato, ma va bene così - sottolinea il tecnico dei bavaresi -. Abbiamo trovato subito il gol e questo ci ha dato tranquillità. Abbiamo cercato di tenere sempre il pallone, mi piace che la squadra lo faccia, e se ce l'hanno gli altri io vado a cercare di prendermelo". E il motivo è semplice: "I miei giocatori sanno come fare male, ma vincere con questo risultato è un'eccezione, un incidente, non è la realtà del calcio. Fra le due squadre non c'è questa differenza, e lo vedrete tra due settimane a Monaco. La partita perfetta non c'è, ma sono molto felice perché abbiamo giocato molto bene e perché siamo vicini alla qualificazione". In tribuna a tifare Bayern anche padre Georg, segretario del Papa emerito Benedetto XVI, seduto accanto al Ct Antonio Conte.

 

   

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