La prima partita della stagione del
baseball italiano, il derby del Po fra Codogno e Piacenza, sarà
anche un momento per rendere omaggio ai sanitari che hanno
affrontato l'emergenza coronavirus. Domani, prima dell'inizio
della sfida fra le due squadre di Serie B, il sindaco di
Codogno, Francesco Passerini, premierà il direttore generale
dell'Asst di Lodi, Salvatore Gioia, e due sanitari, con una
pergamena e una maglietta con la scritta 'Siamo tutti campioni',
il motto con cui la Federbaseball ha deciso di ripartire proprio
dalla città lodigiana dove a fine febbraio è esploso il primo
focolaio.
E' andato a vuoto l'ultimo tentativo di ottenere una deroga
per fare accedere agli spalti un centinaio di persone e quindi
si giocherà a porte chiuse (gara 1 domani alle 15.30, in diretta
su Fibstv.com e gara 2 domenica alla stessa ora). Fra i pochi
presenti vuole esserci - condizioni fisiche permettendo -,
Francesco Ardemagni, per tutti 'Cecchino', 68 anni, ex
giocatore, allenatore e team manager dei Jaguars di Codogno, fra
i primi contagiati dal Covid ricoverati, uscito settimana scorsa
dall'ospedale dopo 118 giorni. Intanto oggi gli ha fatto visita
a casa il presidente della Fibs, Andrea Marcon. In questi mesi
il coronavirus è stato invece letale per Antonio Righi, ex
tecnico di Codogno e Piacenza. A lui e alle altre vittime
dell'epidemia sarà dedicato il minuto di raccoglimento prima
della partita.
Da protocollo, verrà provata la temperatura a chi entra nel
diamante, i giocatori saranno distanziati nel dogout (la
panchina) e nel bull pen (l'area di riscaldamento), indossando
sempre la mascherina tranne che in campo, dove dovranno portare
sempre i guanti di pelle da battuta. A fine gara i due
spogliatoi saranno a disposizione solo della squadra in
trasferta, per i giocatori del Codogno doccia a casa.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA