La pandemia ha inciso in modo
profondo sugli stili di vita motori di bambini e preadolescenti
e lascerà strascichi pesanti sia sull'attività personale, sia su
quella delle associazioni e società sportive. E' quanto emerso
da un sondaggio, non scientifico, effettuato dal Csi di Roma
tramite un questionario on line su circa mille famiglie.
Solo la metà dei giovanissimi, secondo tale ricerca, ha
trovato modo di continuare a svolgere una attività motoria -
aggiungendosi ai già moltissimi sedentari ante "Covid" -,
gestita per lo più con i familiari o da soli. Lo sforzo che il
mondo dello sport ha profuso sul web per proporre allenamenti
non sembra aver intercettato l'interesse dei più piccoli. Quanto
alla ripresa dell'attività sportiva, le famiglie sono decise a
farla, già da giugno o comunque a settembre. Solo il 2%
rinuncerà per paura del contagio, mentre il 20% prederebbe in
considerazione la possibilità di cambiare attività, optando per
quelle individuali.
Infine, sempre secondo il sondaggio, molte associazioni non
sarebbero state in grado di mantenere il filo relazionale con i
propri giovani atleti, ma possono beneficiare ancora di un
credito di fiducia. Un spunto per loro, sottolinea Csi Roma, per
riflettere sulla propria progettualità, alla ricerca di uno
sport più aderente alle esigenze dei ragazzi.
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