L'olimpionica del judo
Rafaela Silva, oro a Rio 2016 e icona della comunità Lgbt, ha
ricevuto dalla federazione internazionale la comunicazione di
essere stata squalificata per due anni per positività, per un
broncodilatatore, al controllo antidoping a cui era stata
sottoposta durante i Giochi Panamericani di Lima dello scorso
agosto. Questo provvedimento le impedirebbe di partecipare
all'Olimpiade di Tokyo ma, secondo quanto riferiscono i media
del gruppo Globo, la Silva avrebbe già preso contatto con
l'avvocato Marcelo Franklin, che in passato ha difeso altri
atleti coinvolti in casi analoghi (come il nuotatore Cesar Cielo
e il marciatore Caio Bonfim), per difendersi e, se necessario,
far ricorso fino al Tas di Losanna in tempi che le permettano,
nel caso, di essere presente ai Giochi giapponesi. Franklin ha
poi confermato di aver parlato con la judoka: "è sempre una
grande responsabilità - ha detto - difendere il sogno olimpico
di una campionessa come Rafaela, che sa di essere innocente".
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