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Doping: chiesto un anno di sospensione per Martina Caironi

Doping: chiesto un anno di sospensione per Martina Caironi

Atleta paralimpica deferita ma riconosciuta non intenzionalità

ROMA, 20 dicembre 2019, 20:55

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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La Procura nazionale antidoping ha deferito l'atleta paralimoica Martina Caironi alla Tribunale antidoping con la richiesta di un anno di sospensione. Oro alle Paralimpiadi di Londra nei 100 metri e portabandiera dell'Italia a a quelle di Rio de Janeiro, Caironi era risultata positiva in un controllo a sorpresa svolto da Nado Italia e subito aveva ammesso di aver usato una pomata per curare un'ulcera al moncone della gamba amputata e di averlo fatto solo dopo aver consultato il medico federale La pena per l'utilizzo di steroidi anabolizzanti prevede una squalifica di quattro anni dalle competizioni ma la procura antidoping, dopo aver ascoltato l'atleta e il medico federale coinvolto nella vicenda, ha riconosciuto la non intenzionalità e la necessità terapeutica per l'uso della pomata, chiedendo un anno di squalifica. Il legale della Caironi, Giovanni Fontana, conta di portare in fase dibattimentale elementi ed argomentazioni a ulteriore discolpa della velocista paralimpica.
    "Ci conforta il fatto che la procura antidoping ha riconosciuto l'uso terapeutico del medicinale e non a fini di doping. Questo è già un grande passo in avanti nel dimostrare la correttezza dell'atleta Martina Caironi. Possiamo quindi dire che non si tratta di un caso di doping ma di un errore formale. Ora abbiamo questa richiesta di un anno di sospensione che però ritengo comunque enorme rispetto ad un atleta che ha avuto solo la necessità di curarsi e si è fidata delle indicazioni datele da chi era preposto a questo compito. Indicazioni che poi combaciavano con quanto è scritto nel foglietto illustrativo del Trofodermin ovvero che l'utilizzo terapeutico del medicinale non è doping", dichiara il legale della campionessa paralimpica.
   
   

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