Lo studio del modello italiano nel
finanziamento dello sport in vista dei Giochi di Tokyo 2020 è
stato al centro di un incontro fra i massimi responsabili
dell'Istituto per il Credito Sportivo e della development Bank
of Japan (DBJ) interessata al funzionamento dell'ICS e a
stabilire con la banca pubblica italiana e ad aprire in
Giappone un settore dedicato allo sviluppo delle infrastrutture
sportive private. La DBJ, fondata nel 2008, è al 100% di
proprietà del Governo Nipponico. La sua attività si concentra
principalmente in sostegno e crescita delle comunità,
sostenibilità ambientale e sviluppo tecnologico ed economico; ha
1.186 dipendenti che operano in sedi e uffici di rappresentanza
in diverse città del Paese, ma anche in 4 filiali a Londra, New
York, Singapore e Pechino. DBJ ha un rating "A1" di
Moody'sInvestors Service, "A" di Standard &Poor's e "AAA" della
Japan Credit Rating Agency, attualmente ha un attivo di 16.827.3
miliardi di Yen.
"Il confronto con una realtà internazionale così qualificata -
ha dichiarato Andrea Abodi, presidente dell'Istituto per il
Credito Sportivo - rappresenta per noi, istituto pubblico dello
Sport e della Cultura, motivo di orgoglio e di arricchimento.
Vogliamo cogliere e valorizzare l'occasione di allargare gli
orizzonti, recependo politiche, esperienze e soluzioni di un
prestigioso attore del mercato internazionale, che come noi
opera come banca sociale per lo sviluppo".
"Ringraziamo il Credito Sportivo per l'incontro di oggi - ha
dichiarato Kensuke Yabata, General Manager del Regional
Planning Department della DBJ - nel corso del quale abbiamo
molto apprezzato il know how dell'ICS, il suo modello di
finanziamento sportivo e le relative modalità di rapporto con il
mercato di riferimento; ci auguriamo che la collaborazione
operativa tra i due istituti bancari, che hanno caratteristiche
molto simili, possa contribuire allo sviluppo del sistema
sportivo dei nostri rispettivi Paesi".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA