Il presidente del Comitato olimpico
giapponese (Joc), Tsunekazu Takeda, conferma che lascerà il
proprio incarico alla fine del mandato, a giugno, "per
difendersi dalle accuse di corruzione e dimostrare l'innocenza".
La decisione è stata resa pubblica in coincidenza del Comitato
esecutivo, che si svolgerà nel pomeriggio a Tokyo. Il massimo
dirigente sportivo del Comitato olimpico giapponese, è indagato
dalla magistratura francese con l'accusa di 'aver comprato' i
voti per ottenere l'assegnazione dei giochi olimpici 2020. Al
vaglio degli inquirenti le transazioni eseguite nel 2013 dal
Comitato olimpico giapponese, pari a 2 milioni di dollari, a
favore della società di Singapore, Black Tidings, gestita dal
figlio di un ex membro del Comitato olimpico internazionale e
presidente della Federazione di atletica, Lamine Diack, già
arrestato per corruzione. Takeda - che è membro del Joc dal 1987
e presidente del Comitato nipponico dal 2001 - ha sempre
sostenuto che il pagamento è stato effettuato per regolari
servizi.
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