"Se questa riforma fosse iniziata a fine
2019 mi sarei dimesso contestualmente. E se dico che mi dimetto
mi dimetto, ma io non abbandono la mia barca a cinque mesi dalle
Olimpiadi. Non lo faccio, ma c'è una profonda illogicità in
questo documento". Lo dice il presidente del Coni, Giovanni
Malagò, parlando al Consiglio nazionale in merito alla riforma
in materia di sport che coinvolge il Coni inserita nella bozza
di manovra. "Abbiamo fatto notare - ha poi precisato Malagò -
che questa riforma non è applicabile nel 2019 e ci è stato
risposto che è per il 2020: peggio mi sento, nell'anno delle
Olimpiadi. Io sono stato eletto per essere presidente di un
altro Coni: questo Coni (come previsto dalla nuova legge, ndr)
non lo accetto. Il problema è mostruoso, clamoroso". "È un
problema - ha concluso nel suo discorso durato quasi un'ora -
che nessuno dei qui presenti e degli altri stakeholder meritava.
Non so cosa succederà. Oggi oltre a dire viva lo sport e viva
l'Italia, dico anche viva il Coni".
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