La Russia
resta appesa a un filo. Oltre al caso di doping ai Giochi di
PyeongChang, confermato anche dal Tas, del giocatore di curling,
Aleksander Krushelnitckii, sulla squadra di Mosca pesa la multa
da 13 milioni di euro che doveva essere pagata al Cio per
finanziare la lotta al doping. Un requisito questo inserito
negli accordi tra le parti che, unito all'osservanza scrupolosa
delle norme etiche, avrebbe potuto riabilitare i russi ed aprire
alla loro partecipazione alla sfilata di chiusura con il
vessillo del Paese. Ma la sanzione non è stata ancora
corrisposta, lo ha detto lo stesso capo delegazione dell'Oae,
Stanislav Pozdnyakov, che ha ribadito che verrà pagata dopo la
cerimonia di chiusura dei Giochi perché ci sia qualche chance
che lo stop venga revocato.
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