Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Sport
  1. ANSA.it
  2. Sport
  3. Altri Sport
  4. Atletica: Bolt manca l'ultimo oro, a Londra vince Gatlin

Atletica: Bolt manca l'ultimo oro, a Londra vince Gatlin

Finale 100 metri amara per icona Giamaica che lascia. Primo ai Mondiali è ex dopato

"Una notte che non dimenticherò mai, ma ora non vedo l'ora di voltare pagina: non so cosa mi riserva il futuro, ma di certo so cosa faro': una vita normale...". Usain Bolt e' stato il campione più eccezionale dell'atletica, e e all'indomani del suo addio con sconfitta si 'scusa' con i suoi tifosi di non aver vinto anche gli ultimi 100 metri, ai Mondiali di Londra. "Ho dato tutto, ma non e' bastato". Mentre attorno a lui divampa la polemica per l'ex dopato Gatlin, Bolt ha salutato tutti dalla sua camera d'albergo, postando un video.

Un video postato in nottata dalla sua camera d'albergo, dove si trovava assieme alla fidanzata-modella Kasi Bennett. Così Usain Bolt, in attesa della finale della staffetta 4x100 di sabato prossimo, la sua ultima gara in assoluto ("non ci ripenso, quindi mi ritiro", aveva ribadito davanti alle telecamere qualche ora prima), ha voluto salutare e ringraziare tutti coloro che lo hanno acclamato, o hanno fatto il tifo per lui davanti alla televisione, durante la sua ultima gara individuale, la finale dei 100 di Londra 2017 in cui, per una volta, non ha vinto, piazzandosi solo terzo.

"Ho fatto del mio meglio, ma non è bastato - dice Bolt -. La mia è stata una lunga carriera, ricca di soddisfazioni, e vorrei ringraziare tutti per l'affetto che mi avete dato, tutto il pubblico di Londra e i tanti giamaicani arrivati qui appositamente per sostenermi. E grazie anche alla mia fidanzata (a questo punto nel video appare anche la ragazza, che sorride seduta su un divano n.d.r.). Sono deluso ma non rinnego nulla, questo era un anno che 'dovevo' ai miei tifosi". Poco prima quando era ancora nella zona mista dell'Olimpico londinese, dove si era trattenuto a lungo, Bolt tanto per riaffermare il concetto aveva detto che "adesso sarà bello vivere una vita normale, lo sport mi mancherà, ma non vedo l'ora di voltare pagina, anche se non so esattamente cosa farò".

Usain Bolt non è più il re, viva il re. Il nuovo-vecchio re, il 35enne Justin Gatlin, oro dei 100 metri già alle Olimpiadi 2004 e ai mondiali di Helsinki del 2005, vince lontano dalle pressioni che tante volte lo avevano condizionato al cospetto del giamaicano, imponendosi in 9.92 (vento 0.8) dopo una portentosa rimonta sullo stesso Bolt e soprattutto sul connazionale Christian Coleman, il migliore allo start e ripreso solo alla fine, argento in 9.94. Per Bolt, partito ancora una volta in maniera non ottimale, il tentativo disperato di prendersi l'ultimo oro dei 100 metri di una carriera senza eguali (sarebbe stato il quarto su questa distanza), ma il Bolt di oggi non era l'imbattibile astro dell'ultimo decennio.

La sconfitta, l'ex dopato Gatlin gliel'ha resa più dolce, inchinandosi dopo il traguardo per rendergli omaggio. Il lungo abbraccio e il parlottare sorridente tra i due è stata una bellissima immagine che pone fine a una competitività, dura e non priva di tensioni in passato, ora semplicemente sportiva. Bravi tutti e due, bravo Coleman, bravi tutti. Bravo anche Bolt, che corre la finale più lenta della propria carriera, un 9"95 che comunque eguaglia il suo miglior 100 dell'anno.

Questa finale dice anche che gli Usa tornano a far doppietta sui 100 metri dopo sedici anni. Ai mondiali non succedeva dall'edizione di Edmonton 2001. Giù dal podio il campione del mondi di Daegu, Yohan Blake, quarto in 9.99, quinto il sudafricano Simbine in 10.01, il primo finalista del suo paese nella storia dei 100 metri iridati. Adesso a Bolt per chiudere con un oro la sua carriera da marziano dell'atletica rimane la gara della staffetta 4X100, tra una settimana, intanto deve incassare questa sconfitta che lo rende di nuovo improvvisamente umano ma non ne diminuisce il fascino. Sarà anche che questa era la sua ultima gara individuale, fatto sta che il pubblico lo festeggia e impazzisce per lui come sempre. E lui ricambia con mosse, sorrisi e smorfie, arrivando a mettersi sulle spalle, in omaggio a Londra, la bandiera britannica anziché quella della Giamaica. Scene che fanno da stridente contrasto a quelle vissute dal vincitore di oggi, quel Justin Gatlin che ha pagato con anni di stop il suo oscuro passato, ma al quale il pubblico non ha risparmiato fischi e ululati fin dalla sua prima apparizione nello stadio londinese situato nel parco intitolato alla Regina Elisabetta.

Ecco perché, dopo aver battuto Bolt e prima d'inginocchiarsi davanti alle leggenda della Giamaica, Gatlin non ce la fa a trattenersi e fa il gesto di zittire i tifosi sugli spalti. L'americano, commosso fino alle lacrime, torna ad essere campione del mondo, e a 35 anni, quattro più di Bolt che invece si ritira perché non ha più stimoli avendo vinto tutto. La fine del grande giamaicano è quindi un po' malinconica, non tanto per questa debacle imprevista ma per il fatto che solo ora ci si comincia a rendere conto di cosa abbia perso lo sport, e non solo l'atletica di cui Usain è stato l'icona.

      RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

      Video ANSA



      Modifica consenso Cookie