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Doping: Russia, 1000 atleti coinvolti

Doping: Russia, 1000 atleti coinvolti

Rapporto McLaren, da Mosca 'cospirazione istituzionale'. Russia si difende: 'Non c'è programma doping di Stato'

LONDRA, 09 dicembre 2016, 19:40

Redazione ANSA

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- RIPRODUZIONE RISERVATA

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Più di mille atleti russi hanno beneficiato di un programma di doping di Stato durato quattro anni a partire dal 2011. E' questa la conclusione più clamorosa del rapporto McLaren, che denuncia tra gli altri quattro medagliati di Sochi 2014 e cinque di Londra 2012. Sono stati presentati a Londra, in maniera più circostanziata, i dettagli dell'inchiesta già anticipata lo scorso luglio, che accusa la Russia di aver tramato una vera "cospirazione istituzionale", con l'aiuto anche dei propri servizi segreti. L'autore del rapporto, il professor Richard McLaren, incaricato dall'agenzia mondiale antidoping Wada, ha dichiarato che un tale ricorso a sostanze dopanti non ha precedenti nella storia dello sport. "C'è stato un insabbiamento a tutti i livelli istituzionali per favorire il conseguimento dei migliori risultati", il commento di McLaren.

30 sport sotto accusa rapporto McLaren, anche calcio  - L'ultimo rapporto Wada, relativo allo scandalo doping, mette sotto accusa non solo gli "sport minori", ma anche il calcio. E' stato lo stesso estensore dell'inchiesta, l'avvocato canadese Richard McLaren, a rivelare che sono addirittura 1115 gli atleti che hanno partecipato ad un vero e proprio programma di "doping di stato". Coinvolte 30 discipline, "sia di sport invernali che estivi e anche gli atleti paralimpici". Le anticipazioni dello stesso rapporto, rese pubbliche lo scorso luglio, avevano portato all'estromissione della Russia dai Giochi Olimpici di Rio de Janeiro.

Capo commissione Sport Duma, 'nulla di nuovo'  - Nel rapporto McLaren sul doping in Russia "per ora non c'è nulla di nuovo". Così il presidente della Commissione Sport della Duma Mikhail Degtiariov su Twitter. "Migliaia di sportivi non identificati, delle lettere, qualche testimone".

La Russia "non ha" un programma di doping di Stato. Così il ministero dello Sport di Mosca commenta la seconda parte del rapporto McLaren presentato a Londra. Il comunicato diffuso dal ministero precisa inoltre che il rapporto verrà "analizzato con attenzione". La Russia, si legge, è aperta alla "collaborazione" con gli organi internazionali anti-doping. Il Cremlino, ha dichiarato il portavoce di Putin Dmitri Peskov, "sta studiando" il rapporto.

Il Cio ha annunciato che saranno di nuovo ripetuti i test antidoping che hanno visto coinvolti gli atleti russi ai Giochi di Londra 2012 e a Sochi 2014. La decisione è stata presa a seguito delle nuove rivelazioni contenute nel rapporto McLaren. "Le nuove analisi dovranno stabilire se c'è presenza di sostanze dopanti o se i campioni stessi sono stati manipolati" fa sapere il Cio. In ogni caso, "dal Rapporto emerge un attacco fondamentale all'integrità dei Giochi olimpici e dello sport in generale"

 


   

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