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Moise Kean il predestinato: "Ho tanti record da battere"

Moise Kean il predestinato: "Ho tanti record da battere"

Esordio e primo gol in nazionale del millennial azzurro: 'Imparo da Cristiano Ronaldo'

25 marzo 2019, 12:18

Redazione ANSA

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Moise Kean - RIPRODUZIONE RISERVATA

Moise Kean - RIPRODUZIONE RISERVATA
Moise Kean - RIPRODUZIONE RISERVATA

Esordio e gol azzurri. E' stata una serata da predestinato, quella del 19enne Moise Kean. E' primo "millennial", cioé nato nell'anno Duemila, a segnare un gol con la maglia della Nazionale maggiore. Contro la Finlandia il ct azzurro Roberto Mancini lo ha scelto per sostituire l'infortunato Chiesa nel tridente con Immobile e Bernardeschi. E lui, il "predestinato", lo ha ripagato con una prestazione di qualità e sostanza. "Imparo da Cristiano Ronaldo, in allenamento gli rubo i segreti: questa e' una serata bellissima, ma so che ho ancora tanti record da battere", dice il 19enne attaccante juventino, nato a Vercelli da genitori ivoriani. Di record ne ha gia' battuti diversi.

Primo millennial ad esordire in serie A, primo a segnare, primo a esordire con l'Under 21, poi con la nazionale maggiore in amichevole e primo a giocare da titolare una partita ufficiale. Kean, classe 2000, era stato impiegato da Mancini in uno spezzone di partita con la nazionale maggiore, in amichevole contro gli Usa lo scorso novembre, subentrando a Berardi al 17' del secondo tempo. E alla chiamata di Mancini contro la Finlandia ha risposto presente.

Nessun timore reverenziale. Ha fatto quello che il tecnico gli aveva chiesto alla vigilia, giocare con tranquillità e spensieratezza, facendo valere le sue doti. La classica ciliegina sulla torta al 74' con la firma sul gol del 2-0 dell'Italia. Con i suoi 19 anni e 20 giorni, lo juventino diventa anche il secondo marcatore azzurro più giovane di sempre. Solo l'ex bianconero Bruno Nicolè fu più precoce di lui segnando nel 1958 contro la Francia a 18 anni e 258 giorni. "Ha grandi qualita', ma sta tutto in lui: i margini di miglioramento sono enormi", dice Mancini. In attesa di altri record del millennial azzurro.

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