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Serie A: Frosinone Juve 0-2. Allegri, 'Vittorie come questa sono importanti'

CR7-Bernardeschi stendono Frosinone, Bologna affossa giallorossi. Lazio e Udinese al galoppo

 "Quando a fine anno si contano i punti, le partite come oggi non le ricordi subito, ma sai quanto sono state importanti". Tre punti d'oro quelli conquistati dalla Juventus a Frosinone secondo Massimiliano Allegri: "Bravi ragazzi!" ha concluso il tecnico nel suo consueto tweet post partita. Dopo avere sbattuto a lungo contro la difesa dei ciociari, la Juventus ha sbloccato il risultato con una rete di Ronaldo. I tre punti permettono ai bianconeri di restare a +3 sul Napoli con lo scontro diretto in programma sabato prossimo, preceduto dal turno infrasettimanale di mercoledì.

E' la solita Juventus, che non regala emozioni particolari ma è cinica e terribilmente efficace, e macina vittorie ed avversari. Così passa anche a Frosinone, con due gol nel finale di Cristiano Ronaldo e Bernardeschi, ottenendo la quinta vittoria in altrettante partite. Ai bianconeri avviati verso l'ottavo scudetto consecutivo resiste per ora solo il Napoli, che si diverte a Torino contro i granata e rimane a -3 dalla squadra di Allegri.

In attesa del responso del turno infrasettimanale, è già spasmodica l'attesa per il big match di sabato prossimo all'Allianz Stadium, quando Ancelotti tenterà l'impresa contro la capolista, l'unica grande da lui allenata con cui, a suo tempo, non ha vinto titoli. Si dispera invece la Roma che perde nettamente a Bologna ed entra in una crisi profonda che potrebbe costare la panchina a De Francesco. Per la gioia della Lazio, che prosegue la sua rincorsa abbattendo il Genoa, e si prepara al derby di sabato prossimo con il morale a mille. L'Udinese vince con merito in casa del Chievo e si porta nei quartieri alti della classifica. La serie A, nel formato sempre più spezzatino,vede già come echi lontani la nuova prodezza in recupero dell'Inter, la fresca vena di Sassuolo e Parma, ma gli argomenti domenicali riguardano un Napoli spumeggiante, la doppia vittoria dei fratelli Inzaghi, ma soprattutto una Roma inghiottita in una regressione sempre più cupa. Il Milan, nonostante la buona vena di Higuain e Bonaventura, si fa imporre il pareggio dall'Atalanta a S.Siro.

Oggi fa bella figura il Napoli: Ancelotti modella la sua nuova squadra con aggiustamenti che impreziosiscono la qualità dell'organico. Il Toro viene annichilito dalle puntate ficcanti di Verdi e Insigne che stroncano i granata all'inizio dominando senza tregua. Poi un ingenuo rigore procurato da Luperto, e trasformato da Belotti, riapre la gara per poco. Ci pensa ancora un ispirato Insigne a ripristinare la distanza e a confermare che al momento e' proprio il Napoli di un serafico Ancelotti la più accreditata vice-Juve, che sfidera' sabato prossimo.

Profondo giallorosso a Bologna: spaurita, insicura, schierata con scarso criterio, la Roma annaspa e naufraga resuscitando la formazione di Pippo Inzaghi che non aveva ancora segnato un gol. Ne fa due, sfiorandone altri mentre i giallorossi attaccano con poco senso, sembrano svuotati di energie e molli. Stavolta di Francesco prova Marcano esterno, inserisce Kluivert, ma nessuno si smarca, gli inserimenti sono farraginosi, Dzeko e' troppo solo e molto nervoso. Una prodezza di Mattiello da posizione impossibile spiana la strada al Bologna, che non fatica neanche troppo a contenere i disordinati attacchi giallorossi. Nella ripresa contropiede di Falcinelli, apertura a Santander che raddoppia. Poi tanta foga e zero risultati, la Roma vaga per il campo col peso di una crisi che ha gia' compromesso le sue ambizioni di partenza. Di Francesco sembra non avere piu' in mano la squadra.

Tutt'altra musica all'Olimpico: come il Napoli la Lazio comanda il gioco annichilendo il Genoa, passa due volte con Caceido (confermato da Inzaghi dopo il gol in Europa League) e con Immobile. Poi calo di tensione con errore di Acerbi e gol del solito implacabile Piatek, capocannoniere con 5 gol, e gol della sicurezza di Milinkovic-Savic e ancora Immobile. Nuova battuta d'arresto del Chievo che, dopo il risveglio con la Roma, ripiomba nella crisi: primo tempo senza emozioni, poi l'Udinese cambia passo e si invola con un'altra prodezza di de Paul (al quarto centro stagionale) e il sigillo di Lasagna.

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