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Serie A: Roma Pescara 3-2, giallorossi con il Milan a -4 dalla Juventus

Doppietta di Dzeko e reti di Memushaj, Perotti su rigore e Caprari

Vittoria sofferta (3-2) della Roma che contro il Pescara prima domina portandosi sul 2-0 dopo appena 10 minuti grazie alla doppietta di Dzeko, poi si fa prendere dalle vertigini d'alta quota e subisce il ritorno degli abruzzesi. Che nella ripresa rientrano in campo con ben altra concentrazione ed al 15' accorciano le distanze con Memushaj. Al 26' Perotti riporta la Roma sul doppio vantaggio con un calcio di rigore fischiato per fallo di Crescenzi sullo stesso centrocampista. Però la squadra di Spalletti dimostra una volta di più di non saper gestire le partite ed incassa il 3-2 di Caprari, prodotto del vivaio romanista, che gioisce anche se con moderazione. I minuti finali sono di apprensione per l'Olimpico, ma arrivano comunque i 3 punti.  (LE PAGELLE) Roma seconda con 29 punti, come il Milan, a -4 dalla Juventus e +1 sulla Lazio ad una settimana dal derby.  La cronaca

Dzeko, bene i 3 punti ma dobbiamo migliorare per derby - "E' stata una vittoria un po' più faticosa di quello che sembrava: abbiamo cominciato bene, ma forse ci siamo rilassati un po' sul 2 a 0. Abbiamo perso troppe palle, abbiamo smesso di volere segnare: invece bisogna sempre cercare di segnare'': così ai microfoni di Premium Sport l'attaccante della Roma, Edin Dzeko commenta la vittoria contro il Pescara. ''Abbiamo vinto alla fine e i tre punti erano l'unica cosa che contava - ha aggiunto - Dobbiamo continuare a ragionare partita dopo partita, ma dovremo migliorare perché se giocheremo come oggi il derby non lo vinceremo. Il derby è un'altra storia: lo vogliamo vincere e faremo di tutto per riuscirci. Per me è un bel momento: mi sento bene ma voglio sempre fare di più''.

Spalletti, ci piace essere vincenti più che belli - "Siamo in un momento di cambiamento: non ci piace più essere belli, ci piace essere vincenti. E mi va bene'': così l'allenatore della Roma a Premium Sport. ''Dzeko ha detto che così il derby non lo vinciamo? Cominci lui a giocare meglio - ha aggiunto il tecnico - perché poi si vedono i gol e gli assist ma è tutta la manovra che conta e anche dal punto di vista dell'aggressività dobbiamo lavorare. Sto lavorando sulla testa dei giocatori, solo che quando sei in vantaggio di due gol ti può capitare di abbassare il livello della determinazione. Però è anche un bene riuscire a portare a casa qualche partita senza aver fatto troppa fatica: a pallone bisogna vincere le partite, perché poi in classifica non c'è scritto come si è vinto''. ''Se penso più al derby o alla classifica? - conclude - Penso a tutto, per prima cosa a migliorare quello che c'è da migliorare e a mantenere quello che funziona bene''.

De Rossi fa 400 in A, ma voglio vincere qualcosa - Il traguardo personale lo ha tagliato col Pescara, quello collettivo assieme al resto della squadra vorrebbe raggiungerlo al termine della stagione. Daniele De Rossi festeggia le 400 presenze in Serie A con la Roma, ma con la testa preferisce guardare al futuro più che alle statistiche. "E' un numero importante, che mi fa piacere, ma sarebbe importante mettere qualcosa in bacheca, tornare a vincere qualche trofeo visto che siamo un po' a stomaco vuoto. Questo è un anno buono, secondo me la squadra è forte - assicura il mediano giallorosso al termine del 3-2 col Pescara all'Olimpico -. La Juventus? Juventus? Forse non sembra forte come la prima squadra di Conte, eppure è sempre prima in classifica. Speriamo non si rimetta la maschera da invincibile e insuperabile e che tenga un ritmo 'umano' per questo campionato. Loro hanno una qualità nettamente superiore agli altri. I giocatori forti ce li abbiamo anche noi, negli ultimi anni siamo arrivati sempre dietro di loro, l'allenatore è fortissimo ma ora dobbiamo raccogliere qualcosa". Poi ci sarà tempo per sedersi a un tavolo con la società e discutere del rinnovo: "Non ne stiamo parlando, non è un mio assillo. Il mio assillo è la classifica. E' molto più bella rispetto a ieri e questo è l'importante, il resto è marginale, non di vitale importanza".

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