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Inter: ecco De Boer, sono felice di essere qui

Inter: ecco De Boer, sono felice di essere qui

Il tecnico scelto da Thohir è arrivato a Milano, oggi la presentazione

09 agosto 2016, 10:32

Redazione ANSA

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Ufficiale, De Boer e ' il nuovo allenatore dell 'Inter - RIPRODUZIONE RISERVATA

Ufficiale, De Boer e ' il nuovo allenatore dell 'Inter - RIPRODUZIONE RISERVATA
Ufficiale, De Boer e ' il nuovo allenatore dell 'Inter - RIPRODUZIONE RISERVATA

"Sono molto felice di essere qui": sono le prime parole del nuovo tecnico dell'Inter (manca ancora l'ufficialita') Frank De Boer appena arrivato a Milano. Prevista la presentazione ufficiale ad Appiano Gentile.

Tecnico scelto da Thohir - Una svolta totale ad appena 13 giorni dall'inizio del campionato: l'Inter si separa da Roberto Mancini e sceglie Frank De Boer come nuovo allenatore. Un azzardo fortemente voluto dal presidente Erick Thohir che nel corso degli anni non ha mai lesinato complimenti al tecnico olandese: "Speriamo arrivi presto", le ultime parole al miele rilasciate a Goal.com dal tycoon indonesiano valgono quasi come un annuncio ufficiale. De Boer è già in viaggio verso Milano, firmerà un contratto triennale a 1.5 milioni a stagione; ma l'Inter, a quanto si apprende, vorrebbe lasciarsi una porta aperta nel caso in cui Simeone accettasse l'intenso corteggiamento del vice presidente Zanetti. L'Inter rinuncia così ad un allenatore di grande esperienza e con velleità decisionali come Mancini per legarsi ad un emergente, senza alcuna esperienza nel campionato italiano. De Boer, simbolo dell'eredità lasciata da Johan Cruijff all'Ajax, nel corso degli anni ha lanciato diversi giovani in prima squadra. Da Eriksen a Blind, da Milik ad El-Ghazi, passando per Klaassen: sono tanti ad aver giovato della sua filosofia di gioco. Pressing alto, palla bassa e tanta tecnica, mischiando il 4-3-3 al 4-2-3-1. Una linea verde che non ha fatto mancare i risultati dopo anni di anonimato: da allenatore ha vinto quattro scudetti consecutivi (record per la Eredivisie) prima di perdere gli ultimi due a favore del Psv. L'ultimo in maniera assolutamente rocambolesca: l'Ajax non è infatti andata oltre il pareggio contro il De Graafschap e così è stata scavalcata proprio all'ultima giornata. Una delusione troppo difficile da digerire: le foto del suo volto rigato dalle lacrime sul pullman della squadra hanno fatto il giro del mondo, antipasto delle dimissioni. Un'amarezza paragonabile solo a quella patita nel 2000, durante la semifinale degli Europei disputati in casa. De Boer sul dischetto si lasciò ipnotizzare per ben due volte da Toldo: ora lo ritroverà come dirigente all'Inter per un incredibile scherzo del destino. Quel destino che lo ha legato a doppio filo con la città di Milano: contro il Milan infatti nel 1995 vinse la Champions League come giocatore dei Lancieri e debuttò, con tanto di vittoria 2-0, da allenatore l'8 dicembre 2010, poche ore dopo Sant'Ambrogio. Un trend che i tifosi dell'Inter si augurano possa continuare nei derby.

Thohir 'vince' il round, Mancini: 'Scelta condivisa'
La notte piu' lunga di Roberto Mancini che avrebbe voluto scrivere un altro finale alla storia tra lui e l'Inter. E' quasi l'una quando conferma - a malincuore - di aver rescisso il contratto con il club. E' amareggiato e dispiaciuto. Gli succede l'olandese Frank De Boer arrivato a Milano, pronto per le firme e la presentazione ufficiale. "Sono felice di essere qui", dice l'olandese. La gioia di De Boer stride con il lungo e sofferto addio di Mancini. "Oggi termina il mio impegno professionale con l'Inter, soluzione condivisa con il club in totale serenità", dice l'ex tecnico. Nessuna polemica, nessun livore. Saluta con stile e ringrazia anche la dirigenza. Poco prima, l'Inter aveva ufficializzato la risoluzione del contratto.

Un apparente fair play che nasconde pero' aspri contrasti e l'impossibilita' di andare avanti con Thohir e Bolingbroke. L'indonesiano complica il rinnovo del contratto, poi corteggia Frank De Boer. In parallelo, Zanetti lavora alacremente per il ritorno di Simeone sulla panchina nerazzurra. I cinesi del Suning provano a trovare un onorevole compromesso ma Thohir non cede e Mancini e' costretto ad arrendersi all'evidenza. Ausilio (in scadenza di contratto) e Bolingbroke si recano a Londra per incassare la disponibilita' di De Boer. Mancini e' esautorato nei fatti ormai da tempo. Prima viene tenuto all'oscuro del cambio di proprieta', poi estromesso dalle scelte societarie, infine pesa la questione del contratto in scadenza. L'allenatore vuole far parte di un progetto ma piano piano si rende conto di non avere la fiducia incondizionata che chiede. Thohir lo blandisce in pubblico, in privato gli fa capire che le sue aspirazioni rimarranno lettera morta.

E' il 23 luglio quando i due si incontrano a Portland, la distanza che c'era prima non viene colmata ma diventa siderale, l'incomunicabilita' e' totale. Mancini non e' contento, lascia trasparire la propria delusione e i propri dubbi riguardo alla squadra, secondo lui non abbastanza competitiva come dimostrano i test estivi. Eppure cerca di resistere, magari con i cinesi si puo' aprire uno spiraglio. Parlare con loro pero' e' difficile, la lontananza impedisce di costruire un rapporto solido e la calma apparente si trasforma nello showdown finale, dopo il tracollo con il Tottenham. Thohir vince il braccio di ferro con il suo allenatore (definito un 'fuoriclasse' in una pubblica dichiarazione), ma la sua potrebbe essere una vittoria di Pirro.

L'arrivo di Frank De Boer - a pochi giorni dall'inizio del campionato - e' una mossa azzardata che oggettivamente non da' molte garanzie. L'obiettivo pero' potrebbe essere quello di arrivare a fine campionato - magari senza acuti - per poi affidare la panchina a Simeone. Inoltre, Thohir - stando ad alcune fonti - non durera' ancora a lungo nella carica di presidente. Il Suning - che ha rilevato il 70% delle quote - non stara' a guardare ma, a poco a poco, assumera' il pieno controllo inserendo i suoi uomini al vertice della societa'. Per l'Inter prosegue l'instabilita' cronica a dispetto dei presidenti che pure cambiano. Una instabilita' che la rende fragile con una dirigenza che da' l'impressione di essere divisa tra il vecchio e il nuovo. L'Inter rischia di incagliarsi in una fase di eterna transizione. Nonostante tutto, De Boer accetta il difficile incarico senza esitare. San Siro lo aspetta alla prova del campo.

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