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Europei e poi Chelsea, Conte si riprende il campo

Londra ha scelto ct azzurro. Perinetti: "Buono per ogni squadra"

 Chelsea anno zero. A Londra, Antonio Conte è atteso dalla sfida più difficile: risollevare le sorti dei 'Blues', mai così in basso dall'arrivo di Roman Abramovich. Manca ancora l'ufficialità, ma ormai è un dettaglio trascurabile, anche la stampa britannica è sicura che il prossimo allenatore del Chelsea sarà l'attuale ct dell'Italia. Da tempo, ormai, le parti hanno trovato l'intesa, sia economica che programmatica. Conte firmerà un contratto triennale da circa 6 milioni di euro a stagione e potrà contare su quattro fidati collaboratori (Angelo Alessio, Massimo Carrera, Mauro Sandreani e Gianluca Conte). Resta solo da capire quando il club londinese romperà gli indugi e ufficializzerà l'accordo. Probabilmente attende che Conte avvisi la Federcalcio italiana che anche oggi ha fatto sapere di non avere alcuna notizia in merito ai possibili impegni futuri del ct. Il mandato dell'attuale tecnico Guus Hiddink scadrà a giugno, durante gli Europei che saranno l'ultimo impegno di Conte sulla panchina azzurra. Ha prevalso la nostalgia del campo, degli allenamenti quotidiani, l'ambizione di vivere un'esperienza all'estero. Alla guida di una squadra che, solo otto mesi fa, vinceva il titolo della Premier league. Ma che è sprofondata nel più grigio anonimato: solo decima in campionato, mestamente già uscita dalla Champions league, per mano del Paris Saint-Germain. Un doppio confronto che ha evidenziato la severa distanza che attualmente separa il Chelsea dall'élite calcistica continentale. E' stato lo stesso Hiddink, subito dopo la sconfitta contro i francesi, a sottolineare come il Chelsea stia attraversando una fase di transizione. Eppure, a Stamfgord bridge la prossima estate non sono attese rivoluzioni, la scelta di Conte si spiega anche così, con la volontà di Abramovich di puntare sul gioco, su un preciso progetto tecnico-tattico, più che su nomi roboanti. Una sfida nella sfida per Conte che si ritroverà a rivivere attese e incognite della prima annata in bianconero. Alla guida di quella Juventus, reduce da due settimi posti consecutivi, precipitata in un insolito anonimato, Conte la trascinò allo scudetto, il primo di tre. Salvo improbabili rimonte, o la vittoria della Coppa d'Inghilterra, il prossimo anno il Chelsea resterà fuori dall'Europa, un danno economico, ma forse anche un aiuto per il nuovo tecnico. Che avrà più tempo per trasmetterà il proprio credo a una rosa che non verrà stravolta. Gli è stato chiesto di rianimare il Chelsea attraverso il rilancio delle stelle, ora appassite: Oscar, Cesc Fabregas, Eden Hazard su tutti. Miglior giocatore d'Inghilterra lo scorso anno, fischiato nell'ultima pessima esibizione contro il PSG, Conte si limiterà a chiedere qualche ritocco, in difesa e a centrocampo (Radja Nainggolan o Arturo Vidal), e il ritorno di Juan Cuadrado. Il valore aggiunto dovrà portarlo lui stesso. Sull'arrivo di Conte nella City si è espresso il ds Giorgio Perinetti, con il quale l'attuale ct azzurro ha condiviso le esperienze a Siena e Bari. "Antonio - ha detto Perinetti - è l'uomo giusto per qualsiasi panchina ma, da quello che so, il suo pallino per ora sono gli Europei: ci tiene a fare bene. Se è pronto per un'esperienza all'estero? Certo, ormai vanno tutti. E' il n. 1 degli allenatori, il più completo, è in condizioni di fare bene dappertutto. Se dovesse andare al Chelsea, come ho letto, è in grado di adattarsi a una nuova realtà". "Fa parte dell'eccellenza italiana degli allenatori - ha aggiunto -. Non dimentichiamo che è stato lui a costruire la Juve dei tre scudetti, gestendo al meglio giovani e campioni. Allegri, poi, è stato bravo a confermarsi, tutto cominciò da Conte".

Conte-Chelsea, accordo raggiunto VIDEO

 

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