Per Luis Enrique "non è decisiva", potrebbe invece esserlo per il collega Diego Pablo Simeone, la sfida che domani (alle 16) metterà di fronte al Camp Nou il suo Atletico Madrid al Barcellona, già vittorioso nello stadio Vicente Calderon, all'andata. Blaugrana e 'colchoneros' attualmente guidano la classifica della Liga, con 48 punti ciascuno, ma il Barca ha giocato una partita in meno: 20 contro le 21 dei rivali. Il viaggio in Giappone, per prendere parte alla fase finale del Mondiale per club, ha costretto al rinvio del match contro lo Sporting Gijon, che verrà recuperato il 17 febbraio, in prossimità degli ottavi di Champions. Con una vittoria, domani, i catalani andrebbero a +3 sull'Atletico, nell'attesa di giocare un'altra partita e dunque con la possibilità di raddoppiare il vantaggio. Insomma, la partita di domani ha il profumo inebriante del ko per il Barca, che Simeone dal canto suo vuole a tutti i costi evitare. Per farlo sarà obbligato a vincere su un campo dove gli uomini guidati da Luis Enrique si sono aggiudicati 10 partite su 11, pareggiando solo contro il Deportivo La Coruna. "L'Atletico Madrid è una squadra pericolosa - ha detto Luis Enrique, nella conferenza stampa della vigilia - che dovremo controllare con il gioco e con una prestazione all'altezza per almeno 95'. E' una squadra che difende molto bene, non a caso ha subito meno gol di tutti". Parlando di Neymar, che non è al top della condizione per una botta subita, l'allenatore del Barcellona se la cava con una battuta: "Se non lo faccio giocare, mi uccide". Infine, l'allenatore della squadra campione del mondo, parlando della lotta serrata per il titolo, ha aggiunto: "Rimarremo fianco a fianco fino all'ultimo e solo alla fine si deciderà tutto. Il mercato? In questo momento mi preoccupa solo la partita di domani"
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