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La Fifa inguaiata da un dossier, grazie all'ispettore Garcia

Dell'ex procuratore NY il rapporto su Russia e Qatar insabbiato

E' stata la stessa Fifa, gettando le basi per un clamoroso autogol, ad incaricare l'avvocato Michael Garcia, responsabile dell'Ufficio investigativo della Commissione etica, di indagare sui sospetti che fossero corse bustarelle milionarie nell'assegnazione dei Mondiali a Russia (2018) e Qatar (2022). E Garcia - rispolverato il suo passato da procuratore distrettuale di New York, esperto in lotta alla corruzione - ha preso l'incarico molto sul serio, mettendo fin da subito in chiaro che, in caso di necessità, non avrebbe esitato a calpestare qualche piede importante.

Come quella volta che si presentò senza preavviso chiedendo di sentire i membri senior del Comitato esecutivo che avevano votato per l'attribuzione delle due edizioni della Coppa del Mondo. Per inquadrare il personaggio può essere utile ricordare quando, in una intervista, si diceva convinto che il suo compito fosse indagare su "ogni funzionario, dal primo all'ultimo, per scovare chi si è macchiato di condotta riprovevole... nessuno è al disopra del codice etico". La scelta di affidare a Garcia una materia tanto delicata aveva in effetti sorpreso più d'uno all'interno della Fifa medesima. Ma ormai il segugio si era messo al lavoro con il suo team. Scavando, interrogando, raccogliendo prove e testimonianze sulla chiacchieratissima attribuzione dei Mondiali a Russia e Qatar, a danno di pretendenti 'forti' come Spagna e Stati Uniti.

Due anni di indagini per presentare - a settembre 2014 - un rapporto di 430 pagine (più 200 mila di allegati). Che, almeno ufficialmente, in pochissimi hanno potuto leggere nella versione integrale, rimasta coperta da segreto nonostante le insistenze dello stesso Garcia, ufficialmente per tutelare la privacy dei 75 testimoni citati. Il poco che se ne conosce è condensato in 42 pagine rese note lo scorso novembre per volontà del tedesco Hans-Joachim Eckert, presidente dell'organismo giudicante della Fifa. In base Quest'ultima ha stabilito che nell'assegnazione a Russia e Qatar c'erano stati aspetti "dubbi", ma non gravi irregolarità. Quindi "nessun ripensamento". Una lettura del rapporto "lacunosa, erronea ed incompleta, sia nei fatti che nelle conclusioni" la stizzita reazione l'investigatore. Che a dicembre ha presentato appello contro le conclusioni redatte dalla Fifa partendo dal suo rapporto. Appello che la Fifa ha giudicato irricevibile, causando le dimissioni di Garcia, critica sulla "mancanza di leadership" all'interno della Fifa. Parole che molti hanno letto come una frecciata diretta al presidente Blatter. Sembrava finita lì. Invece il caparbio Garcia aveva già deciso di portare il suo dossier all'Fbi.

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