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Mertens tiene viva speranza Champions per Napoli

Nel primo posticipo del lunedì la Fiorentina ha battuto 3-0 il Parma

Con una doppietta e un assist, Dries Mertens guida il Napoli a un sofferto successo contro il Cesena e tiene vive le speranze azzurre di agganciare il treno Champions League. A due giornate dalla fine del torneo, il Napoli torna a tre punti dal terzo posto della Lazio e a quattro dalla Roma. Il successo arriva in un San Paolo ferito dalla delusione di Kiev, con la curva B che attua lo sciopero del tifo e una fetta dello stadio che fischia Higuain al suo ingresso in campo tra gli applausi del resto degli spalti. Benitez, squalificato, è nella tribuna dedicata alle tv, Pecchia in panchina a godersi l'esordio in A.

Il Cesena, già retrocesso, onora fino in fondo l'impegno, senza concedere niente e pungendo la difesa avversaria con Brienza e Defrel, in ottima serata. Nel primo tempo c'è tutto il Napoli di questa stagione, capace di azioni veloci e ad alto tasso tecnico davanti ma vittima di gravi amnesie difensive in difesa che il Cesena non perdona. Di Carlo fa densità a centrocampo e imbriglia Jorginho e Hamsik, che rincula spesso a impostare. Il Napoli si affida così ancora una volta alle fasce, puntando sopratutto a sinistra dove Mertens e Ghoulam mettono pressione a Volta e Tabanelli. Gabbiadini prende le misure nel per lui inedito ruolo di centravanti del Napoli, ruolo che Benitez gli assegna preferendolo a uno stanco Higuain e a un Zapata che soffre una pesante bocciatura. Dopo una certa pressione iniziale del Napoli, il Cesena comincia a premere. Ci prova prima Carbonero, che si presenta solo davanti ad Andujar ma di testa la svirgola tra le braccia del portiere, e tre minuti dopo arriva il vantaggio del Cesena, con Defrel che Koulibaly controlla da lontano, lasciandogli il tempo di mirare l'angolino e battere il portiere argentino. Il Napoli affida la razione a Dries Mertens, nettamente il più in forma di questo finale di stagione, e in tre minuti il folletto belga ribalta il risultato: prima approfitta di un liscio di Capelli per segnare il pari e poi si beve Tabanelli e Volta mettendo una palla d'oro per Gabbiadini che non sbaglia.

Il Napoli punta ad addormentare la partita e gioca di rimessa. Ma la difesa balla ancora nel recupero, lasciando Defrel solo sul dischetto del rigore a segnare il 2-2, festeggiando il nono gol stagionale, con la seconda doppietta. Il Napoli ricomincia a tessere la sua tela nella ripresa, aumentando man mano la pressione. Hamsik e Gabbiadini si cercano spesso e fanno molto movimento, ma la vera spina nel fianco del Cesena è Mertens che prende ancora una volta la squadra in pugno e riporta avanti il Napoli con una delle sue azioni incontenibili in velocità, chiusa con la battuta a rete dopo uno scambio con Hamsik. Una volta in vantaggio, il Napoli torna timido e il Cesena sfiora il pari con Brienza, che prova la bicicletta dal limite e per poco non fa il gol dell'anno. Pecchia toglie Gabbiadini e manda dentro Higuain. Il Cesena è stanco, il Napoli forse anche di più. Ci provano ancora Mertens e Hamsik, Higuain non incide. Finisce con l'onore del Cesena e la speranza ancora viva del Napoli.

Fiorentina batte Parma 3-0

Alla Fiorentina bastano 13' per passare e mettere in discesa una partita che rischiava di essere complicata. Per il Parma che nonostante la retrocessione sancita da tempo ha sempre sfoggiato orgoglio e dignità (di qui gli applausi sportivi a fine gara da tutti i tifosi viola al Franchi) e ha messo in difficoltà nelle ultime settimane club come Juve, Roma, Napoli. Eppoi per il clima che dopo la sconfitta nella semifinale di Europa League con il Siviglia si era creato attorno alla squadra viola, con la polemica fra Montella e i tifosi.

Invece il tecnico della Fiorentina ha saputo compattare il gruppo, isolarlo da tutto e tutti e motivarlo per questa gara che valeva e vale molto per la corsa al quinto posto. Con il successo di oggi, il terzo di fila in campionato, la Fiorentina ha scavalcato il Genoa e si è riappropriata del quinto posto che porta dritti dritti nella prossima Europa League. Dopo Gonzalo Rodríguez, al 7° sigillo in campionato, sempre più difensore-goleador, ha raddoppiato Gilardino, ancora di testa, alla terza rete n 12 gare: l'esperto attaccante viola è stato preferito ancora a Mario Gomez, escluso per scelta tecnica come ha spiegato nel fine partita Montella e dunque ormai sempre più un caso. Solo Mirante, con le sue parate, ha evitato che il passivo fosse più rotondo, anche perché davanti a lui i compagni di reparto non riuscivano a controllare gli affondi di Salah e compagni. Mentre Palladino, a inizio gara, aveva fallito un'ottima occasione e poco dopo Neto era riuscito a fermarlo. Sussulti di Parma, ma poi Salah ha dato sfoggio della sua classe e a inizio ripresa ha tibrato il tris con un preciso destro.

A quel punto la gara non ha avuto più nulla da dire, Donadoni ha fatto tutti e tre i cambi, idem Montella che ha tolto prima l'egiziano (dentro Diamanti, ammonito dopo una manciata di secondi, salterà Palermo) che è stato salutato con una standing ovation, poi Pizarro pure lui applauditissimo infine Gonzalo Rodríguez, acclamato da tutti i tifosi, sostituito con il giovane Bagadur al debutto in A. Alla fine applausi per tutti, come a sancire una tregua, prima che tutto venga discusso, a partire dal futuro di Montella. Vale anche per Donadoni che aspetta di chiudere una stagione tormentatissima prima di decidere la sua prossima destinazione.

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