Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

  1. ANSA.it
  2. Speciali
  3. Camille Muffat, Florence Arthaud e Alexis Vastine: lo sport francese in lutto piange i campioni scomparsi

Camille Muffat, Florence Arthaud e Alexis Vastine: lo sport francese in lutto piange i campioni scomparsi

Rimasti vittima di unos contro tra due elicotteri in Argentina nel corso di un reality

Tullio Giannotti

La morte irrompe nel reality: un elicottero taglia la strada all'altro, gli apparecchi si toccano, si avvitano e precipitano in un vortice di fuoco. Finisce così "Dropped", ennesimo tentativo di simulare una realtà estrema per fare spettacolo.

Una sfida al limite, costata la vita a dieci persone: c'era Florence Arthaud, che nella sua vita aveva superato da sola le insidie dell'Oceano. C'era il pugile 'maledetto' Alexis Vastine, che inseguiva invano la gloria. E la giovanissima Camille Muffat, campionessa olimpica di nuoto. Tutti morti con gli occhi coperti da una benda, che doveva impedire loro di vedere dove li stavano portando per cominciare la sfida.

 

La Francia è sotto shock. Il papà di Camille, intervistato a Nizza dove la ragazza nuotava fin da bambina nella piscina municipale, ripete di non crederci. Dubbi, sospetti, critiche che in queste ore sono fin troppo facili, si inseguono nei discorsi della gente e sui social network. La Francia non crede e non capisce, ha già inviato due inquirenti per tentare di individuare le responsabilità, stabilire se sia stato errore umano di uno o di entrambi i piloti argentini, una leggerezza organizzativa o un difetto meccanico degli elicotteri, marca Airbus Helicopters, i più diffusi come mezzi di soccorso.

Il trailer del reality

 La Francia vuol fare luce, ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo ed ha immediatamente inviato sul posto due inquirenti del BEA (l'Ufficio inchieste e analisi che si mobilita dopo gli incidenti aerei), accompagnati da un consigliere del fabbricante e da uno di Turbomeca, la casa madre del motore. Fra le vittime, oltre ai piloti argentini e ai tre campioni dello sport, cinque dell'equipe di ALP, la società di produzione francese che già due anni fa aveva dovuto tagliare un suo reality - Koh Lanta - dopo la morte di un concorrente colto da infarto nel pieno dello sforzo e del medico del gruppo, suicida alcuni giorni più tardi.

Reality sospeso. I dirigenti di ALP e di TF1 si sono detti "sconvolti", la trasmissione è stata ovviamente sospesa ma è tutto il futuro dei reality "estremi" che è da oggi in discussione. In questa ennesima variante, tratta da un format svedese, la "mission" delle due squadre di sportivi in lizza era sintetizzata dallo slogan del programma: "No Food. No Map. No Help. A Race to civilization". Senza viveri, senza cartine, senza alcun aiuto, i concorrenti - "dropped", paracadutati in piena natura - avrebbero dovuto con i propri mezzi raggiungere "la civiltà", la zona abitata più vicina. L'incidente è avvenuto poco prima del tramonto, nella zona che era stata individuata per la partenza delle squadre. Gli elicotteri stavano trasferendo i concorrenti, divisi in due squadre, verso la zona dell'inizio della sfida, nella regione di La Rioja, cordigliera delle Ande.

Gli elicotteri sono decollati poco dopo le 17 da un campo di calcio vicino a Villa Castelli, un villaggio di 2.800 abitanti. Con una benda sugli occhi, dovevano essere trasportati a un chilometro di distanza, zona ancora più ostile denominata Quebrada del Yeso. Lo scontro in volo non ha lasciato scampo, i due apparecchi - che appartenevano ai servizi del governatore della regione ed erano stati prestati - hanno continuato a sprigionare fiamme per due ore.

Sul posto, qualcuno ha fatto notare che - se fosse stato necessario soccorrere le vittime - lo si sarebbe dovuto fare proprio con quei due elicotteri, normalmente adibiti al servizio di eliambulanza. In uno scenario tragico e grottesco, resta l'immagine del pattinatore Philippe Candeloro, che era in attesa di essere trasferito ed ha sentito lo schianto ma non ha visto niente perché aveva già la benda sugli occhi. Se l'è tolta di colpo e ha visto la fine dei suoi compagni. "Io tremo", ha twittato Sylvain Wiltord, ex nazionale di calcio, appena rientrato a Parigi perché eliminato dalla gara, come l'ex ciclista Jeannie Longo. "La vita non è giusta", piange Federica Pellegrini, ricordando l'ex amica e rivale

 

"Lo sport francese in lutto". Con questo laconico titolo, accompagnato dalle foto dei tre campioni morti nei loro momenti di massima gioia, con le medaglie olimpiche al collo, si apre l'homepage del quotidiano sportivo L'Equipe, in una delle giornata più tragiche della storia dello sport transalpino, che piange tre campioni tra i più amati. 

CAMILLE MUFFAT: giovane stella del nuoto, erede designata dell'irruenta Laure Manadou, ma dal carattere ben più pacato, aveva fatto scalpore l'estate scorsa quando, ad appena 25 anni, aveva deciso di lasciare lo sport agonistico. "Penso di essere abbastanza curiosa per esplorare qualcos'altro - aveva spiegato alla stampa - il corpo avrebbe potuto sopportare altri 10 anni, ma io sono padrona della mia vita". Una carriera breve, ma dal ricco palmares: tre medaglie olimpiche a Londra 2012 (oro sui 400 stile libero, argento sui 200 e bronzo con la staffetta 4x200), un titolo mondiale e tre titoli europei in vasca corta, oltre a 17 titoli nazionali.



ALEXIS VASTINE: ventotto anni, originario dell'Alta Normandia, il 'pugile maledetto' aveva commosso la Francia con le sua lacrime dopo i quarti di finale del torneo olimpico di Londra 2012, in cui era stato dichiarato sconfitto per una decisione arbitrale discussa e discutibile. Per lui era la seconda volta: anche a Pechino 2008 era stato protagonista di un'eliminazione controversa, e si era dovuto accontentare di una medaglia di bronzo. Vastine si era sempre detto determinato a cercare riscatto a Rio de Janeiro, ma il corpo e la mente faticavano a tenere il ritmo della sua ambizione: "Dopo Londra aveva attraversato una depressione, e poi si era infortunato più volte - ricorda un dirigente della federboxe francese - Alexis faticava a rilanciare la sua carriera".



FLORENCE ARTHAUD: pioniera della vela al femminile, 'l'eterna fidanzata dell'Atlantico' aveva fatto scalpore nel 1990 vincendo la Route du Rhum, traversata in solitario dalla Francia all'isola d'Oltremare della Guadalupa. Negli anni Novanta era stata tra i protagonisti delle grandi sfide velistiche, conquistando una nuova vittoria, con il team di Bruno Peyron, alla Transpacifica del 1997. Nota per il suo parlare franco e diretto, si era più volte lamentata dello scetticismo degli sponsor "quando si tratta di affidare una grossa barca a una donna", in particolare nel 2010, ventennale della sua storica vittoria, quando gli armatori di un potente catamarano le preferirono un velista maschio. Nel 2011 aveva rischiato la vita al largo di Cap Corse, cadendo in mare in piena notte. Solo una lampada frontale e un telefono cellulare impermeabile, con cui allertò i soccorsi, le permisero di salvarsi.

RIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA

Modifica consenso Cookie